Si intitola ‘Dissonanze’ la mostra personale di Felice Nittolo che si inaugura oggi pomeriggio alle 18, nello spazio espositivo Pallavicini 22 Art Gallery di Ravenna, in collaborazione con l’Archivio Collezione Ghigi-Pagnani. Si tratta di un’esposizione intima, molto raccolta, con appena otto opere, curata da Roberto Pagnani e inserita nel progetto dedicato a ‘Otto maestri contemporanei: l’evoluzione del pensiero musivo a Ravenna’. "L’idea – racconta l’artista Nittolo – è di presentare anzitutto una parte del mio percorso con alcune performance realizzate tra il 1998 e il 2012, che sono quasi una novità perché la città le conosce molto poco. Abbiamo scelto quattro video-installazioni in cui il mosaico è sempre presente, a volte con una citazione a volte come protagonista. In un mio lavoro, per esempio, le tessere di misurano con la musica di Matteo Arevalos, danzando quasi sulle note del pianoforte, evidenziandone i suoni, le pause… Poi ci sono performance più vecchie dove il mio corpo fa parte dell’opera in sé e viene interamente ricoperto di tessere, per dimostrare il mio essere un tutt’uno col mio lavoro e il mio pensiero. In tutti i lavori, evidente è lo sforzo di valorizzare la grandezza del mosaico al di là della tradizione, con azioni vere e proprie".
Oltre ai quattro video-installazioni in gallerie, sono presenti anche quattro pezzi più recenti in cui si evidenzia il concetto più che la manualità musiva. Tra questi ce n’è uno, intitolato ‘Tesoro’, che mostra due teche con tessere di mosaico all’interno, quasi come se fossero uno scrigno. Qui l’artista sviluppa il concetto delle tessere come tesoro, come memoria del mosaico. Una mostra, nel complesso, minimalista, carica più di emozioni che di materia, in grado di suscitare delle domande e che ricerca le potenzialità del mosaico contemporaneo attraverso l’accostamento con le altre arti. Guardando al futuro del settore, Nittolo è ottimista. "Guardando alle proposte future – spiega – ci sono buone prospettive, grazie alla presenza di numerosi giovani artisti capaci di affiancare le varie arti contemporanee. Siamo sulla strada giusta anche se bisogna fare i conti con gli strascichi della pandemia. Di certo Ravenna può ripartire dall’arte". La mostra è patrocinata dall’assessorato comunale alla Cultura e dall’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Sarà possibile visitarla fino al 31 maggio, tutti i pomeriggi dalle 17 alle 20 e dal venerdì alla domenica anche al mattino dalle 9 alle 13.30.
Roberta Bezzi