Ravenna, 26 febbraio 2017 - Droga, alcol e internet. Anche essere connessi può essere una dipendenza, come testimonia il Sert: nel 2016 sono stati circa una decina i casi trattati di ragazzi giovanissimi che vivevano la propria vita attaccati a una macchina... Elettronica. «Abbiamo avuto casi di questo tipo in tutta la provincia, nelle nostre tre sedi di Ravenna, Faenza e Lugo – spiega Deanna Olivoni, responsabile del Sert –. La caratteristica che balza all’occhio è la loro età: sono tutti giovanissimi, molti minorenni o appena ventenni. Diciamo fino ai 22 anni. In molti casi poi, circa il 60%, non sono venuti loro personalmente a chiederci aiuto ma i loro genitori, mentre altri si sono accorti da soli di non riuscire a uscirne».
A furia di stare davanti allo schermo si finisce per perdere il contatto con la realtà: i ragazzi che si sono rivolti al Sert, in molti casi abbandonata la scuola, avevano lasciato andare anche sport e hobby e perso tutti gli amici. «Non possiamo parlare di emergenza per quanto riguarda questi casi, perché si tratta comunque di una piccola fetta rispetto agli altri tipi di dipendenza di cui ci occupiamo. È davvero una minoranza – prosegue Olivoni – ma di fatto esiste, e si è fatta largo negli ultimi anni. In particolare abbiamo notato che tra le cose che creano maggiormente dipendenza ci sono i giochi di ruolo online, ma esistono casi anche molto particolari: ad esempio un ragazzo si era scaricato una serie di app a tema calcistico in cui gestiva delle compravendite di giocatori, e passava la giornata ad aggiornarle».
AL MOMENTO non ci sono terapie specifiche per la dipendenza da internet: «Chiaramente sono casi che vengono seguiti da uno psicologo e dal medico, che certifica la salute dei ragazzi. La cosa che più ci spaventa di fronte a questi casi è che la dipendenza da internet possa essere una porta d’ingresso per malattie mentali più complesse. Queste forme vanno curate perché altrimenti si rischia che ci sia un’evoluzione in senso negativo e che sfoci in una vera e propria patologia psichica, e per questo è importante intervenire il prima possibile. Per non parlare del fatto poi che per quanto il rapporto con una macchina possa essere soddisfacente, non potrà mai sostituire l’emozione e il contatto che derivano dalle relazioni con gli altri».