Un appartamento, due fascicoli penali, lo stesso risultato. Se archiviazione era stata anche per la vicenda legata all’occupazione dell’immobile perché di natura civilistica e non penale, ieri archiviazione è stata perché i due acquirenti dell’alloggio, che si trova a Faenza, anche davanti ai carabinieri avevano tenuto "sempre un comportamento non violento e soprattutto si erano dimostrati collaborativi e disponibili a raggiungere un accordo" con l’inquilina refrattaria ad andarsene. Così aveva scritto la procura a suo tempo, e così ha ieri avvallato il gip Janos Barlotti respingendo la richiesta di nuove indagini dell’avvocato Stefania Ballardini in merito al procedimento aperto sui due coniugi acquirenti per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e per stalking in concorso. Perché - secondo quanto lamentato dall’inquilina - quel passaggio di proprietà era stato segnato da appostamenti, tentavi di incursione dal garage, strattoni e richieste di chiarimenti con conseguente stato d’ansia.
La difesa - avvocato Nicola Laghi - aveva invece in buona sostanza sottolineato come fosse assurdo che qualcuno occupasse un’abitazione per poi pretendere che nemmeno gli venisse reclamata, peraltro che i nuovi proprietari che continuavano a pagare Imu e spese condominiali. La singolare tenzone abitativa aveva preso l’abbrivio dalla denuncia degli acquirenti i quali lamentavano la mancata liberazione dell’alloggio entro i termini stabiliti dal contratto di compravendita datato ottobre 2022. "Rilevato – aveva scritto la procura – che si tratta di una controversia meramente civilistica avente a oggetto un inadempimento contrattuale per il quale tra l’altro la parte offesa riceve dal primo gennaio 2023 un indennizzo mensile pari a 1.500 euro, così come stipulato nell’atto di compravendita", tutto andava archiviato perché "il fatto non costituisce reato".
Ma è a questo punto che si era incardinato il secondo procedimento. E anche questa volta la procura era pervenuta a medesima conclusione: tutto da archiviare. "Come si evince dagli accertamenti dei carabinieri - vi si legge - e dalle annotazioni di servizio redatte" in occasione dei vari interventi all’abitazione, "gli unici elementi a carico degli indagini" stanno nelle "dichiarazioni in querela non "supportate da dati oggettivi di riscontro". E poi il comportamento dei due coniugi alla presenza dei militari era stato sempre collaborativo e disponibile. Inoltre i due in interrogatorio avevano risposto fornendo "spiegazioni ragionevoli e convincenti".
In quanto a chi abitava là dentro, da tempo aveva assicurato che avrebbe lasciato quelle mura non appena sarebbe stato pronto un casolare in ristrutturazione. Qualche mese fa la fine dell’impasse con la liberazione dell’immobile.
a.col.