ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Delitto Fabbri, insulti sul web alla figlia di Ilenia: due a processo

Accusati di diffamazione aggravata per post pubblicati sulla pagina Facebook di una amica dell’ex marito, la giovane venne incolpata dai due di essere “complice” del padre. A fine febbraio la prima udienza

Per il delitto della 46enne ergastolo per il mandante, il 56enne Claudio Nanni e per l’esecutore materiale, Pierluigi Barbieri

Per il delitto della 46enne ergastolo per il mandante, il 56enne Claudio Nanni e per l’esecutore materiale, Pierluigi Barbieri

Ravenna, 18 dicembre 2024 –  Anche la procura lo aveva sottolineato in corte d’assise: lei era la seconda vittima del delitto. Perché aveva perso la madre e perché le era toccato via via realizzare che il padre non solo era il mandante dell’omicidio: ma che l’aveva usata per costituirsi un alibi accettando pure il rischio che potesse essere proprio lei a rinvenire il cadavere della mamma rincasando. E nonostante ciò, in Rete c’era stato chi aveva inveito senza lasciarle il tempo di prendere coscienza di ciò che stava accadendo e addirittura accusandola di essere “complice” del padre.

Una situazione, quella delineata dalla procura, che costerà il processo a due persone per diffamazione aggravata nei confronti della 24enne Arianna Nanni, la figlia di Ilenia Fabbri, la 46enne ammazzata il 6 febbraio 2021 nella sua abitazione di via Corbara a Faenza. Nel decreto di citazione a giudizio a firma del pm Daniele Barberini figurano in concorso un 49enne originario di Forlimpopoli ma residente all’estero; e una 54enne di origine pesarese ma residente a Imola. Si parte a fine febbraio.

Per quanto riguarda il delitto della 46enne, c’è invece già una sentenza passata in giudicato nel gennaio scorso: ergastolo per il mandante, il 56enne faentino Claudio Nanni; ed ergastolo per l’esecutore materiale, il 55enne Pierluigi Barbieri, alias ’lo Zingaro’ e ’Furia’, nato a Cervia ma domiciliato a Rubiera, nel Reggiano. La contestata diffamazione risale al 30 marzo 2021, momento nel quale entrambi si trovavano già in custodia cautelare in carcere in ragione delle verifiche della polizia coordinate dal pm Angela Scorza.

Gli accertamenti sulle frasi pubblicate contro Arianna, erano scattate da una denuncia contro ignoti depositata dal suo legale Veronica Valeriani. In quel momento la giovane aveva solo iniziato il doloroso percorso che l’avrebbe via via portata da una difesa strenua del padre (lo credeva innocente e accusato ingiustamente) a una presa di coscienza totale.

Lungo quel solco, secondo quanto ora contestato, il 49enne, usando uno pseudonimo, aveva pubblicato alcuni post sulla pagina Facebook di una amica del Nanni inveendo contro l’atteggiamento della ragazza: “(...) perché non gli porta pure i cioccolatini? S’è scordata che lui ha ammazzato sua madre (...)?”. E poi: “Lo difende ancora. Si vergogni...(...) la figlia è complice...ergastolo a lui e alla figlia”. Quindi giù con vari insulti facendo anche riferimento al fatto che Arianna avesse una fidanzata.

Per quanto riguarda la 54enne, il post incriminato era stato pubblicato sulla medesima pagina Facebook e faceva sempre riferimento a eventuali - quanto decisamente strampalate - connivenze, se non addirittura complicità, della giovane: “(...) e la figlia non è così limpida (...). La fidanzata per me sapeva tutto”.

Arianna nel processo avrà naturalmente modo di costituirsi parte civile.