La Regione Emilia-Romagna chiede di fare marcia indietro sul declassamento della Dogana di Ravenna. Un "errore strategico" lo definisce Irene Priolo, assessora regionale alle Infrastrutture, rispondendo ieri in Assemblea legislativa all’interrogazione di Vincenzo Paldino, consigliere della lista de Pascale. Proprio questa mattina (ieri, ndr), spiega Priolo, il governatore Michele de Pascale "non ha perso tempo e ha inoltrato nota formale all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per mostrare profonda preoccupazione, evidenziando che l’eventuale esclusione dello scalo della prima fascia rischierebbe di compromettere la competitività non solo della nostra regione, ma anche del sistema nazionale". Nella stessa missiva, de Pascale auspica per questo "un confronto rapido- riferisce ancora Priolo- la nostra speranza è che questo confronto trovi immediatamente un riscontro per poter arrivare a una conclusione contraria a quella che in questo momento è stata portata avanti".
Il declassamento di Ravenna, afferma infatti l’assessore, "è del tutto evidente che costituirebbe non solo un grave errore strategico, ma anche un segnale negativo per gli operatori economici, soprattutto alla luce degli investimenti che attualmente si stanno portando avanti" sul progetto hub, sui fondali e il rifacimento delle banchine. Sull’area del porto di Ravenna, inoltre, "stiamo studiando la costituzione della nuova zona franca doganale nell’ambito della zona logistica semplificata, che richiederà certamente un maggiore impiego di funzionari". Il declassamento, invece, "comporterebbe un depotenziamento che non ci possiamo permettere", ribadisce Priolo.
"L’Ufficio delle Dogane di Ravenna non va declassato". Ieri in Consiglio comunale la consigliera del Pd, Cinzia Valbonesi, ha presentato un question time che si aggiunge alla lettera inviata dal presidente della Regione Michele de Pascale a Roberto Alesse, presidente dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli nazionale, e alle due interpellanze poste dai parlamentari Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia) e Ouidad Bakkali (Pd) che verrà discussa venerdì a Montecitorio dove si avranno le prime risposte del Governo. Anche Marco Croatti, senatore del Movimento 5 Stelle, ha annunciato un’interrogazione parlamentare.
Al coro dei contrari si unisce il presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna, Giorgio Guberti, che esprime "preoccupazione e disappunto" per la decisione e scrive al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per chiedere un "tempestivo intervento volto a risolvere questa incresciosa situazione". "Il provvedimento – aggiunge Valbonesi - va nella direzione opposta a quella delle strategie pubbliche e private di sviluppo dello scalo attualmente in corso e dalle previsioni di crescita del sistema portuale".
Volumi e nuovi investimenti sottolineati dall’assessore al Porto Annagiulia Randi: "25 milioni di tonnellate di diverse merceologie movimentate nel 2024, 5 miliardi di investimenti pubblici e privati, il rigassificatore di Snam che porterà 70 navi Lng, 400mila passeggeri al terminal crociere, il riconoscimento della Zona Logistica Semplificata e il nuovo terminal container". Oltre al fatto che la Dogana di Ravenna, pur registrando 2 miliardi di introiti tra dazi e Iva, "soffre da anni di una carenza cronica di personale (attualmente i funzionari sono 56), dovendo anche occuparsi del polo distillatorio più grande d’Italia, come sottolineato dal Tavolo provinciale delle associazioni di impresa di Ravenna". Una situazione, quella dell’organico, ulteriormente aggravata dal declassamento dell’ufficio che rende meno appetibile la nostra città come sede di lavoro.
Per l’assessore Randi "questa decisione appare ancora di più incomprensibile in un momento in cui grazie al grande lavoro del mondo economico, della Regione, della Camera di commercio, è appena stata istituita la Zona Logistica Semplificata". Il gruppo Pd con il question time ha impegnato l’amministrazione comunale "a intervenire senza indugio nei confronti degli organismi nazionali competenti affinché venga rivisto il provvedimento di declassamento e sia riconosciuta all’ufficio di Ravenna la rilevanza strategica che riveste a livello nazionale e internazionale".