Punta Marina (Ravenna), 4 luglio 2024 – Invece della più classica, e tutto sommato innocua, nuvoletta di Fantozzi, sul Bagno Federico di Punta Marina, al 22 del lungomare Cristoforo Colombo, si è abbattuta la ben peggiore tromba marina che ieri mattina verso le 6,45 ha colpito praticamente soltanto lo stabilimento balneare in questione.
Ombrelloni volati lontano, giochi per bambini finiti in pineta, chiringuito letteralmente fatti a pezzi: insomma una devastazione totale e completamente inaspettata ieri quando i titolari del Bagno Federico, Gian Paolo Zoli e Simone Tedeschi, si sono presentati per aprire come ogni mattina d’estate la loro attività.
"Si è presentata un’incredibile desolazione – racconta lo stesso Gian Paolo Zoli – e il primo pensiero che abbiamo avuto è stato: "per fortuna è successo tutto così presto e non c’era nessuno" così nessuno si è fatto male. Con quello che è volato sarebbe davvero stato un arrivo: le cose in qualche modo si aggiustano, anche se i danni sono davvero tanti e praticamente soltanto nostri. Abbiamo trovato una decina di lettini del bagno vicino sotto il nostro portico come del resto i nostri sono sparsi ovunque. Li stiamo ancora valutando ad uno ad uno per capire quali possiamo ancora utilizzare: del resto la stagione sta entrando nel vivo ora e sicuramente l’obiettivo è salvarla". In tanti, però, tra clienti abituali, occasionali o amici, sono arrivati al Bagno Federico per dare una mano: "Ringrazio davvero tutti – prosegue Zoli – certo ci sarà da rimboccarsi le maniche e da lavorare non poco ma vedere tanta gente disposta a dare una mano è una cosa bellissima".
Indubbiamente lo scenario che si è presentato ieri mattina è stato incredibile: "Avevamo sei giochi per bambini – dice ancora uno dei titolari del Bagno Federico – di quelli classici da spiaggia: non c’era più nulla, tanto che abbiamo pensato che, nella confusione, li avessero rubati. Invece ne abbiamo trovati tre in pineta, oltre a tanti pezzi sulla spiaggia: abbiamo deciso di farne a meno per il resto dell’estate".
I danni, naturalmente, non si fermano qui, anzi questi i più gestibili: "Si sono rotti alcuni vetri e i due gazebo sono devastati, con due travi ritrovate sulla duna, come il telone del primo gazebo come se una forza immensa l’avesse spinto in alto e poi fatto ricadere a terra. Sono stati divelti bulloni, fissati in maniera davvero consistente che fissavano le travi e anche questo è certamente sintomo della forza incredibile del vento. Insomma oltre che oggetti ci sono stati veri e propri danni strutturali".
Ma Zoli e Tedeschi non si sono persi d’animo: "Dopo la prima ora di sconforto – concludono – ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a sistemare: le cose rotte si trovano e si riprendono, le persone certamente no. Quindi possiamo anche ritenerci fortunati, ovviamente nella sfortuna di quanto è accaduto".