Non basta approvare un piano di prelievo del daino, bisogna anche attuarlo. Nello specifico nella Pineta di Classe. Se, quindi, questi animali procurano incidenti con danni, devono essere gli enti che hanno responsabilità in materia di gestione della fauna, a risarcire il malcapitato. La sentenza depositata il 4 novembre dal Giudice di pace Marcella Ricci, si può dire ‘storica’ e certamente lascerà strascichi di non poco conto.
La condanna coinvolge Regione, Provincia e Atc Ra2, non presente all’udienza del 20 gennaio scorso e, quindi, contumace. Erano loro, a vario titolo, che dovevano preoccuparsi di contenere il proliferare dei daini. Ciò non è avvenuto e da qui l’incidente che ha coinvolto il 9 maggio 2018 Massimo Casadei, difeso fin da subito dall’avvocato Roberto Fabbri.
Era l’alba. Casadei percorreva in auto la statale 16, con direzione Cervia-Ravenna. All’altezza di Mirabilandia, prima di Fosso Ghiaia, viene urtato sulla fiancata sinistra da un grosso daino "improvvisamente comparso sulla sede stradale", rilevando che "l’animale ha lasciato tracce di sangue e pelo sul veicolo".
Regione e Provincia si attribuiscono responsabilità a vicenda.
Ma perché l’avvocato Fabbri aveva citato in giudizio Regione, Provincia e Atc RA2?
Nell’atto di citazione, Fabbri individua le cause dell’incidente subìto dal suo assistito nel fatto che nella Pineta di Classe c’è stata una proliferazione tale di daini senza che sia mai stato messo in atto un piano di controllo. Ci aveva provato la Provincia tra l’autunno 2014 e la primavera del 2015. La selezione, che prevedeva 67 abbattimenti, viene vanificata anche perché gli animalisti arrivano alle mani con i cacciatori incaricati della selezione. Per il legale Fabbri è conclamata la responsabilità della Regione, della Provincia e pure dell’Atc Ravenna 2 che "si sono completamente disinteressate della vicenda, perseverando nell’assurda politica di non contenimento dei daini".
Il Giudice di Pace tira le sue conclusioni. "La Regione ha provato esclusivamente di aver approvato un piano di prelievo del daino, demandandolo, quanto all’esecuzione, alla Provincia, ma non ha tuttavia provato di averlo attuato e cioè di aver svolto quelle attività volte al controllo della fauna selvatica mediante l’utilizzo di metodi ecologici (a titolo meramente esemplificativo: reti o barriere contenitive efficaci, sterilizzazione dei daini)" e per tali motivi è ritenuta responsabile al 50% dell’incidente. L’altra metà di responsabilità sono della Provincia e dell’Atc. Piazza Caduti "ha demandato la concreta attività alla contumace Atc Ra2, attivando un piano di prelievo del daino senza tuttavia portarlo a compimento".
Ora Casadei si vedrà rimborsato da Regione, Provincia e Atc i 4163 euro spesi per sistemare l’auto. Gli strascichi però vanno ben oltre. Intanto, l’avv. Fabbri ha ora un precedente fondamentale da far valere in favore di altri suoi assistiti vittime di incidenti con daini. E non potrà non avere un’accelerazione il piano regionale di prelievo del daino in selezione (che ha ottenuto il parere positivo di Ispra), che "prevede un numero di capi prelevabili di 233 daini per la provincia di Ravenna (con l’eradicazione del nucleo della pineta di Classe)". Di tempo, dopo questa sentenza, non ce n’è più tanto.
Lorenzo Tazzari