REDAZIONE RAVENNA

Dal freestyle al coltello. Sette ragazzi nei guai

Per la furiosa rissa avvenuta a fine marzo fuori dall’Onyx di Godo di Russi. Le immagini della videosorveglianza sono nitide e inquietanti.

Sul posto i carabinieri (repertorio)

Sul posto i carabinieri (repertorio)

Un’iniziale discussione, con i primi due, c’era già stata nel locale. Poi uno di quelli che verrà pestato - un 18enne lughese - era uscito assieme a un amico. E nel parcheggio s’erano messi a fare freestyle: cioè rappare frasi botta e riposta. Poco dopo erano stati raggiunti dai due giovani incrociati nel locale, uno con un cappellino in testa: e anche loro s’erano messi a fare freestyle. Frase tira frase con toni inizialmente tranquilli: fino a che quello con il cappellino aveva preso a rappare con offese alla madre del 18enne. Quest’ultimo allora aveva a sua volta creato rime contro la madre del primo. Erano partiti i primi schiaffi di una escalation nella quale sarebbe comparso anche un coltello.

Incredibile a leggersi, ma dalle carte della procura dei minori di Bologna è proprio questa la scintilla che la notte tra il 30 e il 31 marzo scorso aveva portato a una furiosa rissa: vicenda che a fine indagine ha restituito i nomi di quattro minori tra i 15 e i 17 anni. Abitano due a Faenza e due a Ravenna e sono difesi dagli avvocati Gian Luigi Manaresi, Francesco Papiani, Nicola Laghi e Francesco Furnari. Per avere la dimensione di quanto accaduto quella notte, si devono aggiungere altri tre nomi di competenza della procura di Ravenna: del resto si tratta di ragazzi tra 19 e 23 anni, due di Ravenna e uno di Faenza. Sette in tutto: nei giorni scorsi per sei di loro era intervenuta la questura con altrettanti divieti di accesso e stazionamento per due anni al locale in questione, l’Onyx Club di Godo di Russi.

E torniamo proprio a quella notte. I primi a intervenire erano stati i carabinieri della locale caserma, i quali alle 5.20 avevano raggiunto la stazione ferroviaria, luogo dove la contestata rissa aveva conosciuto il suo epilogo. Non a caso nel fascicolo figura una serie di fitte immagini captate dalla videosorveglianza ferroviaria.

Nella prima sequenza si assiste a una discussione nel sottopassaggio. C’è poi un ragazzo che impugna una cintura arrotolandosela attorno a una mano: le intenzioni sono insomma bellicose. In un successivo scatto, qualcuno però prende la parola per tentare di riappacificare gli animi: e così inizialmente accade. Tutti tranquilli, qualcuno è seduto sulle balaustre, ma dura poco: alle 5.08 ecco la prima aggressione. Un 19enne di origine magrebina addirittura impugna un coltello e si fa largo tra i giovani per raggiungere il suo contendente e puntargli l’arma alla gola (l’immagine è nitida e inquietante). Quest’ultimo cerca di allontanarsi. Seguono tafferugli durante i quali il 19enne viene disarmato. Poco dopo però sempre lui lancia un sasso. Bilancio della serata: due feriti con prognosi di 30 giorni. In particolare il 18enne di Lugo rimedia la frattura delle ossa del naso e un edema a una palpebra. Un altro lughese di 20 anni, stessa prognosi per una frattura da taglio: lui aveva assistito alla scena del coltello alla gola. E poi nel mirino c’era finito lui stesso con pugni e calci anche quando era ormai a terra.

a.col.