Dacia Maraini, una vita da leggere tutta d’un fiato

Domani due incontri con la scrittrice: in mattina alla biblioteca Classense di Ravenna in serata al palasport di Lugo. Dialogherà con Matteo Cavezzali

Migration

Dacia Maraini, una delle scrittrici italiane più importanti, è attesa domani nel Ravennate. Domattina alle 11 dialogherà con Matteo Cavezzali alla biblioteca Classense di Ravenna nell’ambito di ‘Scritture di frontiera’ con l’incontro dal titolo ‘Si va via per tornare, la lunga vita di Dacia’. Un incontro in cui ripercorrendo i suoi libri racconterà la sua vita. Purtroppo per via dell’emergenza Covid i posti all’incontro sono già esauriti, ma l’evento sarà trasmesso in streaming (informazioni

su https:www.facebook.comscritturafestival).

Il secondo appuntamento con la scrittrice, sempre in dialogo con Cavezzali, sarà a Lugo al palazzetto dello sport (in via Bruce Sabin 50), domani sera alle ore 21.

Dacia Maraini sfoglierà simbolicamente i suoi romanzi, ovvero la sua vita, che iniziata nel 1936 sulle dolci colline di Fiesole, la portò in Giappone nel 1938, in quanto il padre intendeva studiare gli Hainu, una popolazione in via di estinzione. Durante la seconda guerra mondiale, nel 1943, il governo nipponico, in base al patto d’alleanza stipulato con Italia e Germania, chiese ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. I due rifiutarono e vennero internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo. Furono anni di grandi sofferenze, finiti solo con la liberazione nel 1945 da parte degli americani.

Al termine della guerra, la Maraini rientrò in Italia con i familiari per stabilirsi dapprima a Bagheria, in Sicilia, presso i nonni materni (e proprio i giorni di Bagheria saranno ricordati nell’omonimo libro, amatissimo dai lettori). Successivamente si stabilì a Roma, dove dall’inizio degli anni Sessanta cominciò a dedicarsi alla narrativa incontrando Alberto Moravia, romanziere già affermato che sarà il suo compagno fino al 1983.

Il romanzo d’esordio di Dacia Maraini è ‘La vacanza’, pubblicato nel 1962: si tratta del primo di una lunga serie di successi. Sempre negli anni Sessanta la Maraini sviluppa un forte interesse anche per la drammaturgia che la porterà nel 1973 a fondare il Teatro della Maddalena, tutto al femminile, e a comporre più di trenta opere teatrali, tra cui una celebre Maria Stuarda.

La Maraini vince il Premio Campiello nel 1990 con ‘La lunga vita di Marianna Ucrìa’, uno dei suoi romanzi più noti: il libro conduce i lettori nel Settecento, a Palermo. Marianna, ragazza sordomuta del nobile casato degli Ucrìa, è costretta, ancora tredicenne, ad andare in sposa a uno zio. Ma la sua vita silenziosa sarà appunto lunga e densa di avvenimenti ed emozioni. In questo romanzo la scrittrice ci regala una profonda riflessione sulla condizione delle donne e su quella umana in generale.

La Maraini scriverà ancora numerosi libri. Da segnalare fra i tanti riconoscimenti il Premio Strega nel 1999 con la raccolta di racconti, ‘Buio’.