SARA SERVADEI
Cronaca

Il progetto di ricerca, una cura al virus West Nile: "Con una nuova tecnologia"

Una borsa di studio triennale è finalizzata proprio alla sperimentazione in questo campo. A finanziarla con 70mila euro la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna

Ravenna, 28 agosto 2024 – La tecnologia si chiama Protac, che sta per ’Proteolysis targeting chimera’. In pratica, una sostanza che usa la chimica per degradare una proteina. E il target che si vuole colpire e ’disattivare’, in questo caso, è il virus West Nile. È questo il progetto di ricerca che partirà a Ravenna il 1 novembre, grazie a una borsa di studio triennale finanziata con 70mila euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio.

Migration

"La docente coordinatrice ha avanzato una richiesta per questo progetto alla Fondazione Flaminia – dice la presidente di Flaminia Mirella Falconi – ma non eravamo in grado di sostenere un contributo di questo tipo. Così abbiamo coinvolto la Fondazione Cassa che con entusiasmo, visto il tema e la sua ricaduta sul territorio, ha finanziato il progetto".

"La presenza della West Nile non è omogenea in tutto il territorio nazionale: tra i territori più interessati ci sono anche le aree della pianura della Romagna, per cui è ancora più importante per il territorio e per la ricerca che questo progetto abbia proprio nella città bizantina un importante sviluppo e accelerazione – si legge in una nota della Fondazione Cassa di Risparmio –. Con questo intervento la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, presieduta da Ernesto Giuseppe Alfieri, consolida il proprio intervento a sostegno concreto e crescente della ricerca e della crescita della comunità scientifica e universitaria".

Il tema è particolarmente sentito. Proprio in questi giorni la Regione ha esteso a tutta l’Emilia-Romagna i trattamenti adulticidi contro le zanzare nelle vicinanze di strutture residenziali e degli ospedali. Da Piacenza a Rimini si sono registrati diversi pazienti con conseguenze neurologiche, che si registrano nell’1% dei contagi: sono la punta dell’iceberg di una vasta trasmissione del virus. E a metà agosto un 78enne di Russi è morto a causa del West Nile dopo aver trascorso 20 giorni in Terapia intensiva, ricoverato a Bolzano, dove era in vacanza dopo essere partito con sintomi che inizialmente, nonostante le visite mediche e gli esami, non erano parsi preoccupanti.

La tecnologia Protac, su cui si baserà il lavoro del ricercatore, viene già utilizzata in altri progetti di ricerca, contro i tumori. "Ci sono composti per i quali la sperimentazione è già in stato avanzato – dice Maria Laura Bolognesi, coordinatrice del dottorato – ma finora sono pochi i progetti che riguardano gli antivirali. Noi abbiamo pensato di utilizzare la nuova frontiera delle scoperte farmacologica contro una malattia in realtà molto preoccupante, con una diffusione generale in tante regioni tropicali e ora anche nella provincia di Ravenna. Da anni siamo impegnati nella ricerca della cura contro le malattie tropicali dimenticate, ma il West Nile ce l’abbiamo in casa".

All’esperienza di Bolognesi nel progetto si aggiunge quella delle professoresse Elisa Boschetti e Gabriella Teti dell’Università di Bologna, oltre che di diversi specialisti dell’ospedale di Ravenna e anche di esperti e scienziati stranieri. Per una casualità invece il ricercatore che ha vinto il concorso per la borsa di studio è un ravennate: "E pensare che era aperto a persone da tutto il mondo – sottolinea Falconi –. Lui si è laureato a Bologna e ha fatto esperienze all’estero, ma ha origini ravennati. Questo rafforza ancora di più la ricerca".