REDAZIONE RAVENNA

Crisi finanziaria: la storia di un negoziante travolto dai debiti

Un negoziante racconta la sua lotta contro le difficoltà economiche e il peso dei debiti, trovando supporto nella famiglia.

Quella che segue è la testimonianza di una persona che si è trovata in difficoltà, quasi senza rendersene conto. Una storia uguale a tante altre.

Fino agli anni ‘80, ma anche i ‘90, il nostro lavoro è andato bene. Erano anni belli, veniva tanta gente e si faceva trebbo. A volte sembrava che fosse più un bar che un negozio, oppure che fossi più un confidente che un negoziante, perché tanti venivano anche solo per parlare! Si vede che stavano bene. La gente era meno stressata, si poteva permettere di comprare di più. Poi invece dopo il duemila son successe tante cose: la gente comprava sempre meno, e poi tutti nei grandi magazzini, tutti convinti di dover risparmiare quando magari alla fine spendevano la stessa cifra che da noi perché le cose di qualità durano, la cianfrusaglia dura poco e la devi ricomprare l’anno dopo... I vestiti, per dire, non li vendavamo quasi più. In pochi anni è cambiato tutto e noi eravamo parte del passato.

Sono iniziati i guai: finisci i soldi che hai da parte e vai avanti perché devi andare avanti ma non puoi pagare come prima. Via la commessa. Abbassa il riscaldamento. Ho iniziato a non pagare l’INPS, l’ho fatto per tanti anni. Le multe le nascondevo. Ho provato in ogni modo a starci dentro, ma non ce la facevamo più. I figli erano diventati grandi e tra viaggi, matrimoni, affitti... erano costi diventati proibitivi ma io per tanti anni non sono riuscito a dire niente a nessuno. Mi sentivo male, mi sentivo... un fallito.

Non volevo ammettere che non potevamo permetterci più la vita di prima. Che poi mica siamo mai stati ricchi o particolarmente spendaccioni! Sono stati anni che sono invecchiato tantissimo, facevo finta di niente ma ero falso e stavo male. Tutti quei debiti insabbiati, quelle cartelle Equitalia, quelle multe, i debiti con i fornitori... nel frattempo sono cresciuti. E’ una cosa scandalosa: sono diventati più gli interessi e le multe che i soldi che dovevo... Non ti dico le telefonate. Di continuo telefonate dei creditori. Io odio il telefono, avrei voluto spaccarlo tante di quelle volte... ero travolto. Ne chiudevo uno e si apriva un altro problema. Avevo sempre più ansia, avevo spesso male allo stomaco. In famiglia se ne accorgono e salta tutto fuori. Quando ne ho parlato per la prima volta con mia moglie e i figli... è strano da dirsi, avevo sempre pensato che sarebbe stato il punto più basso della mia vita ma invece... dopo sono stato meglio. Mi sentivo svuotato di un dolore che non riuscivo più a tenermi dentro. I miei figli sono rimasti un po’ imbambolati. Mia moglie qualche tempo dopo si è scusata. Disse che avrebbe dovuto capire prima. Dal di lì almeno non ero solo, è stata una piccola svolta.

Abbiamo iniziato tutti insieme a pensare a come fare. Ho cercato di cambiare lavoro ma alla mia età chi ti prende? Abbiamo iniziato ad eliminare tutto il superfluo, e all’inizio è stato difficile ma... anche solo a non fare colazione al bar in due tutti i giorni di soldi se ne risparmiano. E così via... tanti debiti li abbiamo pagati. Non siamo riusciti a fare la rottamazione: ci toglievano tanti soldi da pagare ma i restanti dovevamo pagarli in pochi anni e... come cavolo si fa?! E’ un rientro lunghissimo, mi sto riaddrizzando ma mi sembra davvero che sia così lunga... così tanto tempo...