Covid, influenze, virus sinciziale: "Circoleranno in contemporanea"

Sarà un inverno difficile: "Ci aspettiamo che tra le varianti predominanti ci sia quella ’australiana’..."

Covid, influenze, virus sinciziale: "Circoleranno in contemporanea"

L’influenza può portare a forme gravi in cui è necessario il ricovero (foto di repertorio). . In alto la direttrice dell’Igiene pubblica Giulia Silvestrini

Il covid, l’influenza stagionale e ora pure quella ’australiana’. Ovvero il virus A-H3N2, che nel Paese dell’emisfero sud ha portato a 15 milioni di contagi, con conseguenze anche neurologiche nei casi più gravi. Ora che inizia la stagione dei malanni, i primi casi sono stati registrati anche in Italia. Ne abbiamo parlato con Giulia Silvestrini, direttrice facente funzione dell’Igiene pubblica di Ravenna.

Silvestrini, ci sono già alcuni casi di influenza australiana nel nostro territorio?

"Esiste un sistema nazionale di sorveglianza per le sindromi simil influenzali, con medici di base e pediatri ’sentinella’: in Romagna sono una trentina. La sorveglianza epidemiologica è iniziata il 14 ottobre e i casi sospetti sono finora pochi e concentrati nei bambini. Abbiamo avuto qualche caso di influenza A non tipizzata: non sappiamo, quindi, se sia quella ’australiana’ o meno. Ci aspettiamo, però, che tra le influenze di quest’anno ci sia anche quella".

Più tosta di quella ’comune’?

"Potrebbe essere più impegnativa nei più giovani perché non circolava da un po’, quindi non l’hanno mai incontrata. Il vaccino, però, protegge anche da quella".

Quali sono i sintomi?

"Sono abbastanza sovrapponibili a quelli della comune influenza, ma questa è una forma abbastanza impegnativa perché c’è un interessamento del sistema nervoso centrale. Può dare obnubilamento e confusione neurologica, oltre a febbre alta, raffreddore e possibili polmoniti interstiziali. Anche per queste ultime ci aspettiamo un aumento".

Da quanto non circolava?

"È stata predominante nel 2003/2004, nel 2007/2007 e 2013/2014. In quegli anni anche la mortalità è stata più elevata".

Il vaccino protegge anche da quella. Come sta andando la campagna?

"Bene. È partita il 7 ottobre e in Emilia-Romagna si sta vaccinando più dell’anno scorso, soprattutto tra i bambini. In Romagna abbiamo somministrato quasi 100mila dosi. La provincia di Ravenna è quella che va più a rilento. Questo però potrebbe essere legato anche solo all’organizzazione dei medici di medicina generale, che finora hanno somministrato l’80% delle dosi".

Quando vi aspettate il picco?

"Tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, con la circolazione contemporanea come minimo di influenza, covid e virus respiratorio sinciziale. Questo può essere un problema anche per il sistema sanitario".

Per chi è indicato vaccinarsi?

"Over 60, chi ha delle patologie e i caregiver. Per queste categorie la vaccinazione è gratuita. Per gli altri è a pagamento".

Quante sono le persone fragili che puntate a vaccinare nella nostra provincia?

"Fragili e over 65 sono il 25% della popolazione, circa 100mila persone. In Romagna stiamo vedendo un aumento del 20% delle vaccinazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel 2023 in totale ha aderito oltre il 50% dei fragili e over 65, noi puntiamo al 75%, ma è un dato che non raggiungiamo mai".

L’impressione è che dopo la pandemia i virus siano diventati più aggressivi...

"Non ci sono studi su questo. Sicuramente stare un paio d’anni con le mascherine e diminuire i contatti fa perdere la memoria immunitaria. L’anno scorso abbiamo visto diverse persone ricoverate che avevano contemporaneamente covid e influenza. C’è stato anche un aumento dei casi di virus respiratorio sinciziale: ora c’è un farmaco che permette di immunizzare i neonati, ma l’anno scorso il virus ha dato problemi anche agli anziani: si sta ragionando su come proteggere anche loro".

Sara Servadei