Ravenna, 23 dicembre 2023 – Virus sinciziale, influenza, covid. E, sullo sfondo, le polmoniti registratesi prima in Cina e poi anche in Europa. I malanni stagionali stanno colpendo duramente anche i bambini e le chiusure legate alla pandemia hanno creato un ‘debito immunitario’ che favorisce la circolazione delle malattie. Lo sa bene Federico Marchetti, primario di Pediatria all’ospedale di Ravenna.
Marchetti, in Cina ci sono state parecchie polmoniti, poi il problema si è presentato in Francia e di recente a Milano. Qual è la situazione qui?
"È importante fare chiarezza. In Cina come in altri Paesi i casi registrati di polmonite non sono dovuti a nuovi agenti infettivi, ma a quelli che conosciamo da sempre. I virus che possono dare quadri di infezione respiratoria però sono diversi e dopo le chiusure per il covid sono tornati a circolare. Si tratta di virus influenzale, virus parainfluenzali, virus respiratorio sinciziale e covid. La maggioranza delle volte i sintomi sono per fortuna lievi, con febbre, raffreddore, tosse, senso generale di spossatezza. Certo in alcuni casi, e come è sempre successo, l’infezione può essere più impegnativa".
Ci sono bambini con la polmonite ricoverati ora?
"Da noi la situazione è simile a quanto sta accadendo un po’ in tutta Italia. Il covid sta raggiungendo il picco, nei bambini si comporta come un comune raffreddore perché i piccoli hanno una ‘immunità innata’. Sta circolando molto il virus influenzale, tra grandi e piccini. Una cosa curiosa, che mi è capitato raramente di vedere, è che alcuni bambini hanno in contemporanea anche due infezioni (covid e virus sinciziale, ad esempio), ma questo non significa per forza malattia più grave".
Avete visto casi di questo tipo anche in ospedale?
"Sì, diversi. Negli ultimi giorni è stato dimesso un lattante che ha avuto l’infezione contemporaneamente. È guarito in breve tempo senza particolari accorgimenti. Sta circolando molto anche l’infezione da streptococco pyogenes che causa principalmente le faringo-tonsilliti. Si cura con l’antibiotico".
Chi sono i più a rischio per le polmoniti tra i bambini?
"Una polmonite è più probabile che si verifichi se ci sono condizioni sottostanti note: una malattia di base, uso di farmaci che possono abbassare le difese immunitarie. Questi casi vanno vaccinati per l’influenza e devono fare il richiamo per il covid. I vaccini sono sicuri ed efficaci".
Gli adulti sono alle prese col picco influenzale. È così anche per i bambini?
"Sì, sta riguardando in modo diffuso anche i bambini, senza allarmismi. In questi momento 8 sono ricoverati, ma nulla di grave. In alcuni casi il virus influenzale fa da apripista a complicanze polmonari di infezione batterica, ma non è la regola, anzi".
Ci sono anche casi di virus respiratorio sinciziale?
"Sì, sono i più temibili perché nei primi mesi di vita possono talvolta richiedere il ricovero. Il virus sta dando quadri di infezione che sembrano meno aggressivi rispetto all’anno scorso, ma è presto per dirlo. Ci aspettiamo nel prossimo mese la maggiore diffusione; è importante sapere che se il bambino si ammala bisogna guardare come respira, se si alimenta discretamente bene. A breve per la prevenzione si parlerà di un nuovo farmaco: un anticorpo specifico, da farsi iniettare prima della stagione epidemica. È già disponibile e probabilmente sarà usato anche in Italia".
Gli anni di chiusura per la pandemia hanno inciso sul sistema immunitario dei bambini?
"Hanno determinato un ’debito immunitario’. Viviamo in equilibrio tra la circolazione di virus e batteri e le nostre difese immunitarie che, sia per gli adulti che per i bambini, non hanno avuto modo di svilupparsi gli anni passati. Ma non vuol dire che le nostre difese si siano indebolite. La fine delle restrizioni ha significato che, con la circolazione dei virus più diffusa, i bambini si stanno ammalando di più. Osserviamo la ripresa di virus respiratori conosciuti solo che, se prima erano diluiti nel tempo, ora sono più frequenti. Dal prossimo anno credo che si tornerà alla normalità".