REDAZIONE RAVENNA

Covid, casi in aumento: "Cresce la circolazione ma non la gravità. Proteggiamo i fragili"

La direttrice dell’Igiene pubblica dell’Ausl Silvestrini fa il punto sui contagi "Registriamo un incremento, in particolare tra le persone anziane". L’appello: "Tuteliamo i soggetti a rischio e blocchiamo la diffusione".

La direttrice dell’Igiene pubblica dell’Ausl Silvestrini fa il punto sui contagi "Registriamo un incremento, in particolare tra le persone anziane". L’appello: "Tuteliamo i soggetti a rischio e blocchiamo la diffusione".

La direttrice dell’Igiene pubblica dell’Ausl Silvestrini fa il punto sui contagi "Registriamo un incremento, in particolare tra le persone anziane". L’appello: "Tuteliamo i soggetti a rischio e blocchiamo la diffusione".

"I casi Covid sono in aumento, la gravità non è critica. Ma è necessario che proteggiamo noi stessi e chi è più fragile". Giulia Silvestrini, direttrice facente funzione dell’Igiene pubblica di Ravenna, fa il punto sulle infezioni da Covid, di nuovo in crescita.

Direttrice, qual è lo scenario nel Ravennate?

"La situazione è identica a quella che c’è in regione e a livello nazionale. Registriamo un incremento dei casi Covid, ma parliamo di un aumento che vede la punta dell’iceberg".

Cioè?

"Ora non abbiamo più il tracciamento di tutti i positivi, perciò vediamo solo chi decide, in maniera autonoma, di effettuare il tampone, o chi è grave e si reca in ospedale. Per un tampone positivo di questi, ce ne sono tanti altri che non possiamo quantificare all’interno della comunità".

Cosa, in particolare, state notando?

"Un aumento della positività tra i sintomatici che vengono in pronto soccorso. Due mesi fa, chi aveva la febbre non aveva il Covid; ora, invece, è più frequente che lo abbia".

Quanti sono i ricoveri?

"Sono pochi, questo vuol dire che la situazione è sotto controllo. La forma virale che sta circolando non è più grave di quella precedente. È aumentata, quindi, la circolazione del virus, ma non la sua gravità. Per intenderci, in terapia intensiva ci sono soggetti con fattori di rischio importanti".

E i sintomi?

"Sono sempre gli stessi, anche se è cambiata la variante: mal di gola, dolore alla testa, febbre e forte senso di stanchezza. Il paziente viene colpito sempre in forma respistatoria".

Chi, in questo momento, è più a rischio?

"C’è un aumento dei casi negli anziani. E qui lancio un appello: bisogna proteggere i più fragili e interrompere la catena di trasmissione".

In che modo possiamo farlo?

"Se si hanno sintomi che potrebbero ricondurre al Covid, vanno limitati i contatti con le persone a rischio, fragili, anziane e con patologie. Prassi che ora non viene eseguita, visto che stiamo rilevando dei casi anche nelle strutture per anziani: c’è tanta gente che va a trovare gli altri anche se non sta bene. E invece è sbagliato: vanno protetti i fragili e gli anziani".

Poi?

"Fare il tampone ci permette di essere più attenti; se non lo si può effettuare, bisogna evitare per i primi tre o cinque giorni i contatti con gli altri. E non dimentichiamoci di lavare le mani, una delle precauzione per il blocco della diffusione dei virus, oltre a mantenere le distanze".

Torneremo alle mascherine?

"In alcune situazioni verranno suggerite. Ci sono tante persone che non si fanno il tampone o che non hanno la sensibilità di proteggere gli altri, quindi per chi frequenta luoghi affollati, come stazioni, aeroporti o farmacie, l’Ausl la suggerirà. Ricordiamoci che la mascherina è un’arma per mantenere i rapporti, ora c’è una sorta di resistenza sull’indossare il dispositivo. Ma ci ha salvato".

Come il vaccino.

"Se il virus non ci fa paura come prima, è merito del vaccino. Il Covid ha ridotto la sua aggressività, ma è anche vero che riscontriamo infezioni ripetute e persone vaccinate. Chi non lo è viene colpito nelle forme più gravi. Con l’arrivo della stagione autunnale e invernale dovremo farci trovare pronti: verrà proposta una nuova vaccinazione per le nuove varianti, offerta insieme al vaccino antinfluenzale. È necessario farlo, in particolare per gli operatori sanitari e sociosanitari e per chi svolge lavori a contatto con il pubblico e le persone. Proporre il vaccino ci consentirà di rimanere in questa situazione".

Mariateresa Mastromarino