La presentazione della terza edizione della ‘Pink RAnning’ è stata l’occasione per Linea Rosa di fare il punto sull’attività del Centro Antiviolenza che opera nei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi e che nel 2022 ha accolto 375 donne vittime di violenza. "Queste donne – racconta la presidentessa Alessandra Bagnara – sono solo la punta di un iceberg che stenta a emergere a causa delle innumerevoli difficoltà che si trovano ad affrontare le vittime di maltrattamenti. Quasi sempre l’autore della violenza è il partner o l’ex partner". Quasi la metà delle donne accolte ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni; il 70% è di nazionalità italiana, il 30% straniera, in linea con il dato nazionale Istat del 2020 e 2021. La metà di loro ha una occupazione, anche se spesso si tratta di lavori saltuari, precari o in nero, e quindi con un reddito insufficiente per garantire l’autonomia.
Le forme di violenza esercitate sulle donne sono multiple e di varia natura, consolidate nel tempo a conferma della struttura della violenza maschile sulle donne. Nell’80% circa dei casi la violenza viene esercitata da un uomo in relazione affettiva con la donna. Se a questo dato si aggiunge la percentuale dei casi in cui l’autore è un familiare, si arriva alla quasi totalità. Il Centro Antiviolenza, grazie alle convenzioni con i Comuni, dispone di 5 case rifugio a indirizzo segreto per i casi in cui le donne sono in pericolo di vita. Nel solo 2022 sono state ospitate 18 donne e 24 bambini in percorso per uscire dalla violenza e recuperare la propria autonomia.
"In virtù del forte radicamento della violenza contro le donne nella società di oggi – aggiunge Bagnara –, sono importanti tutte le attività di sensibilizzazione e prevenzione, fra cui la ‘Pink RAnning’. Ogni occasione è buona per gettare le basi di un fattivo cambiamento. Durante la scorsa edizione, che ha visto la partecipazione di circa 2.400 persone, sono stati raccolti fondi che il Centro Antiviolenza ha destinato alle attività da svolgere in favore dei bambini ospiti delle case rifugio. La violenza domestica, infatti, porta con sé conseguenze estremamente rilevanti per i minori che assistono, indifesi, alla aggressioni tra i propri genitori, diventando di fatto vittima di violenza assistita". Al Centro Antiviolenza è presente una operatrice referente del Gruppo Minori che supervisiona il benessere del minore e, in parallelo, osserva il rapporto madre-figli. Ci sono poi le volontarie che contribuiscono allo svolgimento di alcune attività, fra cui babysitting, aiuto compiti, accompagnamento bambini a scuola o alle attività sportive pomeridiane.
Roberta Bezzi