Coronavirus (Ansa)
Ravenna, 1 marzo 2020 - Il secondo caso di contagio da Coronavirus a Ravenna. Il sistema dei controlli che rientra nelle procedure dell'indagine epidemiologica, ha portato ad individuare la positività, tra i contatti stretti monitorati a seguito del caso già noto. Secondo i protocolli previsti la paziente, che si trovava già in isolamento volontario domiciliare, è stata trasportata in condizioni di sicurezza e in isolamento all'Ospedale Santa Maria delle Croci. Le sue condizioni non destano preoccupazioni.
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Per strada poche persone si aggirano pensierose, di fronte alle scuole chiuse, mentre in ospedale medici e infermieri sono in trincea. La causa è il Coronavirus, l’emergenza sanitaria mondiale partita dalla Cina che preoccupa anche Ravenna dove venerdì si è registrato il primo contagio di un 21enne lughese domiciliato fuori regione ma venuto in contatto con parenti residenti in Bassa Romagna.
Raffaella Angelini, direttrice del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl Romagna, come procede il vostro lavoro sul fronte Coronavirus? "Ovviamente è molto intenso perché sono tante le persone da tenere sotto sorveglianza". Quante sono al momento? "Ventotto sono quelle che stiamo tene ndo sotto sorveglianza attiva. A queste si aggiungono quelle che si trovano sotto sorveglianza passiva". Qual è la differenza? "La sorveglianza attiva si attua per le persone che sono state in z one a rischio elevato, ovvero la Cina e altri Paesi asiatici quali Corea e Giappone dove ci sono focolai. Per quanto riguarda l’Italia sono undici i comuni nella ‘zona rossa’: i dieci nel Lodigiano e Vo’ Euganeo . La sorveglianza passiva si attua per le persone che riteniamo non essere state in zone a rischio elevato". Come procedete in entrambi i casi? "I nostri operatori, a cui arrivano le telefonate attraverso il numero verde regionale 800 033 033, cercano di capire la situazione. Chi chiama spesso ha paura e ha bisogno di raccontare e noi dobbiamo capire il grado di rischio . In molti si agita no perché sono stati in Lo mbardia. Se però una persona si è fermata in autogrill a Casalpusterlengo per un caffé o se è stata tre ore in un ristorante di Lodi e si è fermata a parlare con il ristoratore la situazione cambia".
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E quindi? "Solo in alcuni casi prescriviamo la sorveglianza attiva che prevede l’isolamento nel proprio domicilio per almeno 14 giorni durante i quali un operatore sanitario telefona quotidianamente, chiedendo la temperatura che la persona dovrà misurare intorno alle 8 e alle 20. Questo dato serve perché la febbre è uno dei sintomi più preoci del Coronavirus, in presenza dei quali si valuta il test tampone". La sorveglianza passiva, invece, come funziona? "Alla persona diamo un nostro numero da chiamare in caso di presenza di sintomi". Al momento quanti sono i vostri operatori impegnati nello screening del Coronavirus? " Abbiamo adottato misure straordinarie come la sospensione dell’attività negli ambulatori di Sanità pubblica nel territorio e il dirottamento degli operatori sul Coronavirus". Quando una persona può essere definita guarita? "È guarita se non ha più sintomi, ma smette di essere contagiosaquando due test, a distanza di 5-6 giorni, risultano negativi". Per evitare di ammalarsi quali sono gli accorgimenti da seguire? "Vanno osservate le norme igieniche, in particolare il lavaggio accurato delle mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi. Poi bisogna cercare di stare a distanza di sicurezza, almeno un metro e mezzo, da sconosciuti e assembramenti di persone. Va mantenuta la calma". Quando secondo lei tutto rientrerà nella normalità? "Speriamo presto ma dobbiamo stare a vedere. Speriamo che il clima aiuti: i coronavirus sono favoriti dal freddo".