REDAZIONE RAVENNA

Convento di San Francesco a Faenza: addio ai frati dopo 800 anni

I quattro religiosi si trasferiranno a Padova nel 2025. Il loro Ordine ritiene il complesso troppo ampio per così poche persone

Un'immagine del convento di Faenza durante la recente alluvione

Faenza, 30 dicembre 2023 – I frati del convento di San Francesco lasceranno Faenza nei primi mesi del 2025: la notizia, nell’aria da qualche tempo, è stata resa ufficiale alla diocesi alcuni giorni fa. L’ordine dei Frati minori conventuali reputa il complesso che circonda la chiesa di San Francesco ormai troppo vasto per quattro soli frati: nel 2025 faranno rotta per Padova, capoluogo della loro provincia ecclesiastica.

Si chiude così una storia lunga ottocento anni esatti: le prime notizie dell’istituzione del convento risalgono infatti, secondo gli studi del Lanzoni, proprio al 1224, lo stesso anno in cui il santo di Assisi si ritirò al santuario della Verna per i suoi celebri quaranta giorni di digiuno.

Le prime prove certe della presenza dei francescani in città sono di poco posteriori, datando infatti al 1231: la chiesa fu ultimata nel 1271, e poi ampiamente rimaneggiata nel corso del ‘700; oggi San Francesco sorge al centro di un complesso enorme, affiancato sul lato nord da un convento in cui si spalancano ben due chiostri, che giunge ad affacciarsi fino a viale delle Ceramiche (negli ultimi anni alcuni suoi ambienti sono stati riadattati a classi per varie scuole della città). La chiesa fu pesantemente colpita dall’alluvione della notte fra il 16 e il 17 maggio (foto): i danni agli arredi e ai materiali furono enormi sia nella navata che nel convento – le panche si erano ammucchiate una sull’altra, in una scena a dir poco apocalittica – mentre la struttura riuscì in qualche modo a contenere l’entità del disastro: i livelli dell’acqua si fermarono infatti pochi centimetri al di sotto degli altari delle cappelle laterali.

La decisione dell’ordine di abbandonare Faenza data comunque con ogni probabilità ai mesi precedenti l’alluvione: il disastro di maggio complica tuttavia il futuro del luogo, così come del vicino convento di Santa Chiara, lasciato dalle monache di clausura alcuni anni fa e ora messo a disposizione delle famiglie alluvionate. Due complessi enormi per cui è difficile immaginare una destinazione, confinanti con un terzo grande immobile in procinto di svuotarsi: i Vigili del fuoco sono infatti destinati a prendere la direzione della nuova caserma che verrà costruita ad hoc nella parte nord dell’area urbana. Il quadrilatero compreso tra piazza San Francesco, viale delle Ceramiche, via Sant’Ippolito e via della Croce è in procinto insomma di diventare un quartiere ’fantasma’ di circa 35mila quadrati, sito nel bel mezzo del centro storico.

Filippo Donati