
Compagnia portuale: "Siamo preoccupati dal mordi e fuggi dei gruppi armatoriali"
Grilli, come è stato il 2023 della Compagnia Portuale?
"Quest’anno abbiamo rifiatato. Venivamo dalla seconda metà del 2021 e dal 2022, che, al di là del record di merci movimentate, sono stati uno stress test importante per noi perché dovevamo riprenderci numericamente e professionalmente dal Covid che aveva bloccato formazione e assunzioni, praticamente tutto. Il 2023 è stato impegnativo".
I numeri come sono?
"I numeri, secondo me, vanno pesati e non contati, perché dire che il traffico è calato del 6 o 7% potrebbe essere riduttivo e non sembrare così grave come in realtà io credo che sia. Quest’anno, che potremmo definire agrodolce, si sta chiudendo con una ulteriore diminuzione di occasioni di lavoro, sapendo che i cantieri dell’hub non hanno ancora impattato così tanto come penso faranno. Credo che Ravenna sia pronta ad affrontare questa situazione, per ripartire ancora più forte di prima"
Come chiuderete il bilancio di quest’anno?
"L’ultimo bilancio sostanzialmente è stato un pareggio e siamo tornati oltre i 30 milioni di fatturato. Siamo una cooperativa di lavoro e il pareggio significa che siamo riusciti a distribuire ai soci le nostre parti attive sfruttando le leggi presenti. Abbiamo firmato anche qualche contratto integrativo di secondo livello. Oggi non servono solo mani che tirano delle braghe, serve una testa che pensa e fa le operazioni in maniera corretta. Per noi ‘corretta’ significa in sicurezza, con un pacchetto formativo che permette di lavorare bene".
Quanti soci ha la cooperativa?
"Siamo riusciti ad aumentare l’organico e questo è stato anche il frutto delle belle risposte che abbiamo dato nel 2022. Proprio nel 2023, l’Autorità portuale ha portato la nostra pianta organica a 420 soci. Ad oggi siamo 380, con una base forte di 80 interinali che sempre con più fatica riusciamo a tenere al nostro fianco nel momento di contrazione del lavoro, perché sono i primi a subire una diminuzione del loro reddito. Vorremmo fare future stabilizzazioni, le tempistiche e modi le diranno il porto e i nostri soci nelle assemblee dedicate".
Sulle tariffe, cosa dice?
"A ogni trattativa con i 21 terminalisti ci sentiamo dire che se non caliamo la tariffa spostano il traffico a Marghera. Fra Trieste, Venezia, Ravenna e Ancona c’è sicuramente una guerra delle tariffe, ma sono abbastanza simili ed è una cosa positiva, perché la concorrenza leale a noi fa solo piacere. Ma siamo i primi a non abbassare le tariffe se questo significa non rispettare qualche regola, la sicurezza o le norme sul lavoro e riteniamo che non sia il dumping tariffario a muovere i traffici".
Cosa pensa dei fondi e dei gruppi armatoriali che comprano terminal?
"Siamo responsabilmente preoccupati dai gruppi armatoriali che fanno il mordi e fuggi, che arrivano senza investire un solo euro per il territorio. Se lo facessero, dovremmo riuscire a coglierne i benefici come avviene con quelli che rispettano le regole e l’idea di portualità di Ravenna".
Ravenna viene definita capitale dell’energia. Quali dovrebbero essere le condizioni della transizione ecologica?
"Tutto ciò che porta ad avere un’economia più sostenibile non può che trovarci d’accordo. Sono preoccupato dai costi, ricordiamoci che noi lavoriamo merci che devono avere costi compatibili con il mercato".
Maria Vittoria Venturelli