Ravenna, 17 luglio 2023 – Durante l’alluvione sono stati distribuiti per cercare di contenere l’invadenza delle acque. Ora, al termine dell’emergenza, i sacchi pieni di sabbia si trovano un po’ ovunque, accatastati o, a volte buttati. Spesso i cittadini non sanno in realtà cosa farsene, se restituirli, tenerli o smaltirli. Il comune di Bagnacavallo, nel suo sito, ha pubblicato le possibilità offerte ai cittadini per liberarsi dei sacchi di sabbia, proponendo delle alternative che sono in realtà applicabili in tutti i comuni del territorio interessati dall’alluvione. "In occasione dell’emergenza di maggio – spiega l’assessore ai Servizi generali di Bagnacavallo, Alfeo Zanelli – sono stati realizzati a Bagnacavallo, presso la Base Orione della Protezione civile della Bassa Romagna, grazie al lavoro instancabile dei volontari dei gruppi comunali, circa 40.000 sacchi di sabbia. Sotto il coordinamento della Protezione civile i sacchi sono stati in parte smistati presso i vari enti competenti per la messa in sicurezza dei punti più sensibili e in parte forniti alla popolazione a protezione di case e aziende".
A distanza di un paio di mesi il destino dei sacchi di sabbia può seguire varie strade. La prima opzione è che i privati li conservino una volta asciugati al sole per future esigenze. Dovesse mancare lo spazio, possono utilizzare la sabbia al loro interno e conferire il sacchetto come rifiuto. In alternativa, possono essere restituiti alla Base Orione, dove ne sono già stati riportati a centinaia per dare modo alla Protezione Civile di poter riutilizzare la sabbia al loro interno. Infine, possono essere conferiti presso il punto di raccolta dell’Area Redino, a Bagnacavallo. Per chi fosse davvero impossibilitato è a disposizione il servizio di ritiro chiamando l’Urp: 0545 280888.