ROBERTA BEZZI
Cronaca

Colpito da rarissima setticemia: «Mio figlio salvato in extremis»

La mamma: «I medici di Ravenna hanno compiuto il miracolo»

Il batterio era presente nella saliva del suo cane (foto repertorio)

Ravenna, 18 febbraio 2015 - Non sempre le storie a lieto fine fanno notizia. Di certo quella di Gianluca Vona merita di essere raccontata perché parla di un giovane di 25 anni ritornato a sorridere grazie alla buona sanità. Il suo dramma è iniziato il 7 dicembre scorso, quando a causa di un terribile e subdolo batterio – il cui nome già incute timore, Capnocytophaga canimorsus -, presente nella saliva di cani e gatti, è stato colpito da una rarissima forma di setticemia. «Se oggi è salvo – spiega la madre Carmela Vrenna, lo dobbiamo al tempestivo intervento di diversi medici dell’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, che con caparbietà e professionalità, sono riusciti nel miracolo di salvarlo. Ci hanno detto che questo è il terzo caso al mondo, e probabilmente il primo in Italia, di una persona che è riuscita a salvarsi da questo batterio, pur non avendo la milza, come mio figlio, fattore che aumenta il rischio in quanto abbassa le difese immunitarie». 

Tutto è iniziato con una banale febbre e dolori vari che, in un primo momento, fanno pensare a un’influenza. I sintomi però peggiorano velocemente e alla febbre sempre più alta si aggiungono forti dolori addominali. Da lì la decisione di rivolgersi al pronto soccorso ravennate dove, in poche ore, Gianluca perde i parametri vitali, entrando in coma. «A salvargli la vita – racconta la madre –, sono stati la tempestiva intuizione del personale medico del pronto soccorso e la decisiva azione del chirurgo di turno, il dottor Guerra. Il batterio lo stava devastando.

Quando è stato operato, ancora non era chiaro cosa avesse, ma la colecisti era scoppiata e il pancreas ‘friggeva’, i polmoni erano pieni d’acqua. Gli hanno tolto la colecisti ma non ci avevano dato speranza. Poi è stato affidato all’incredibile personale del reparto di Terapia intensiva e Rianimazione. Sono stati molto colpiti dalla giovane età del ragazzo e si sono messi a studiare, facendogli fare analisi di biologia molecolare. Dopo quattro giorni, sono riusciti a individuare la famiglia del batterio per un antibiotico mirato. A quel punto non era più in pericolo di vita, ma si temeva l’amputazione degli arti. Per fortuna, anche questa terribile evenienza è stata scongiurata e ora Gianluca sta meglio, è tornato a casa. Il percorso è ancora lungo fra fisioterapia, esami e cure al centro ustioni di Cesena, ma il pericolo grosso è scampato».

Gianluca non avrebbe mai pensato che una banale ‘leccatina’ del suo cane, su un graffio di qualche giorno prima, potesse avere conseguenze così gravi. «Dopo tanti casi di mala sanità – conclude Vrenna –, è bello sapere che l’ospedale della città in cui abbiamo scelto di vivere brilli per medici professionali, capaci e umani, tenendo fede a quel giuramento di Ippocrate che dovrebbe rappresentare non solo un atto di appartenenza a una categoria ma il sentirsi parte integrante di una missione».