Si era parlato di "fine anno" e poi di "primi mesi del 2024". Ma ora c’è una data per l’apertura del Cau (Centro assistenza e urgenza) al Cmp: 15 gennaio. Poco più di un mese e sarà attivo il nuovo centro per i codici bianchi e verdi, un luogo in cui prendersi cura dei pazienti meno gravi, sgravando il Pronto soccorso dove ora la grande mole di pazienti e la scarsità del personale comportano spesso lunghe attese. Il 18 dicembre c’è invece la partenza ’formale’ del Cau di Cervia: formale perché di fatto è già attivo come Cau da mesi. Nei prossimi giorni l’Ausl in una riunione farà il punto sulla campagna di comunicazione per promuovere l’apertura dei nuovi centri e spingere la popolazione a recarvisi, sulla scia di quanto già fatto nei territori vicini. Per il resto al Cmp è quasi tutto pronto: l’allestimento dei locali si prevede che sarà veloce e inoltre "abbiamo trovato i medici – spiega Mauro Marabini, direttore del dipartimento di Cure primarie – ma a Ravenna in particolare i problemi non ci sono mai stati".
All’interno dei Cau, molti dei quali saranno aperti 24 ore su 24 (ma non quello al Cmp, attivo dalle 8 alle 20), lavoreranno medici di medicina generale e della guardia medica, oltre a infermieri e tecnici. Qui sarà possibile essere visitati a tutte le ore e senza appuntamento, con attese che promettono di essere molto più brevi rispetto a quelle del Pronto soccorso. La presenza di tecnici e infermieri, oltre che delle strumentazioni più semplici, permetterà anche di eseguire gli esami più basilari, o di programmare l’esecuzione di altri più complessi. E, a differenza di quanto accade al Pronto soccorso per i codici bianchi, non si pagherà il ticket.
I primi dati che arrivano dai Cau aperti il mese scorso a Budrio e Vergato, nel Bolognese, sono incoraggianti. "A un mese dall’apertura – scrive la Regione in una nota –, i Centri assistenza urgenza della provincia di Bologna confermano il buon avvio, con una media dell’84% dei cittadini curati direttamente all’interno delle strutture. Il Cau di Budrio, il primo inaugurato nel Bolognese lo scorso 1 novembre, valida, dopo i primi dati, il buon avvio della riorganizzazione dell’emergenza urgenza in Emilia-Romagna: su 1.540 accessi, l’83% è stato gestito direttamente dalla struttura, solo il 15% è stato indirizzato al Pronto soccorso. Valori analoghi anche a Vergato, dove il Cau ha iniziato l’attività l’8 novembre: qui sale all’85% la percentuale di chi è stato gestito in loco su 590 arrivi complessivi. Solo per il 14% è stata necessaria una visita al Pronto soccorso". C’è solo da sperare che anche qui i Cau mantengano le promesse.
Sara Servadei