
Classi articolate al liceo "Il sistema funziona"
Cambia il mondo della scuola: anche al liceo Torricelli-Ballardini sono già attive delle classi articolate, composte cioè da studenti iscritti a indirizzi diversi. Capita in una prima e in una seconda, formate entrambe da alunni iscritti per metà al liceo classico e per metà al liceo scientifico, ma anche in una quarta, sui cui banchi gli allievi del liceo linguistico siedono al fianco di quelli di scienze applicate. Si tratta di soluzioni ancora piuttosto rare, ma che il calo demografico italiano e il mutare dei desideri e delle aspettative degli studenti faranno diventare a breve sempre più popolari, in particolare in quelle parti del paese in cui è ogni anno più difficile trovare un numero di studenti sufficiente per poter dare vita a un indirizzo: una situazione ancora piuttosto rara in Emilia Romagna – dove le scuole superiori hanno sede nelle grandi città e in quelle medio-grandi poste sulla via Emilia – ma all’ordine del giorno in luoghi come la Liguria o le regioni del meridione.
Come funziona una classe articolata? A spiegarlo è la preside del Torricelli-Ballardini Paola Falconi: "Le classi composte da studenti del classico e dello scientifico si separano per le ore delle materie che sono curricolari per uno solo degli indirizzi. Ad esempio, mentre i ragazzi del classico seguono le lezioni di greco, quelli dello scientifico si dedicano a quelle parti del programma di matematica e di fisica che sono riservate a loro. Lo stesso accade per le ore di latino: il programma del classico è infatti diverso da quello dello scientifico".
I docenti in questione provengono soprattutto dall’organico del cosiddetto ‘potenziamento’.
Perché una classe articolata possa essere attivata è necessario che uno degli indirizzi che la compone conti almeno dodici alunni: nelle due classi del biennio, formate da circa 27 o 28 studenti, le due sezioni sono pressoché equamente divise, con gli allievi del classico leggermente in minoranza; la soluzione fu adottata per via della difficoltà di dare vita a un’ulteriore sezione del classico. "È un sistema dal quale i ragazzi si sentono particolarmente coinvolti", prosegue Falconi, "ci piace far notare come si sia sviluppata tra gli alunni una collaborazione cosiddetta peer-to-peer (da pari a pari, ndr), in cui quelli del classico trasmettono competenze supplementari di latino ai compagni, analogamente a come vedono la loro preparazione compiere qualche passo in più in materie come matematica e fisica. Sia ai ragazzi della prima che a quelli della seconda piacerebbe poter proseguire anche nel triennio: vedremo sesarà possibile".
In alternativa uno dei due gruppi di studenti potrebbe essere aggregato a una classe trovatasi con un numero di iscritti bruscamente dimunuito. La soluzione della classe articolata è del resto già adottata in una quarta, dove gli alunni del Linguistico e quelli di Scienze applicate (una branca dello scientifico) si sono ritrovati assieme: oltre che per le materie curricolari – il francese e lo spagnolo per i primi, matematica, fisica e scienze per i secondi – anche i due programmi di filosofia e di inglese sono diversi. Lo studio delle lingue comporterà per i primi uno scambio con una scuola estera, cui non parteciperanno gli studenti di Scienze applicate, i cui viaggi di istruzione seguiranno invece altre rotte.
Quella delle classi articolare è una soluzione che potrebbe rivelarsi decisiva soprattutto per le scuole superiori poste in piccole città, dove gli iscritti ai vari indirizzi non arriverebbero a essere sufficientiper poter dare vita a una sezione. "Registriamo come i ragazzi delle varie classi articolate siano affiatati al punto da desiderare di rimanere uniti anche per l’esame di stato". Trattandosi di un fenomeno abbastanza nuovo, ad oggi non è ancora del tutto chiaro se i vari studenti verranno aggregati ad altre classi per l’esame di quinta, o se invece sarà possibile optare per una commissione articolata".
Filippo Donati