Cittadini esasperati: "Dopo 16 mesi il paese è ancora distrutto. Poca manutenzione"

Viaggio tra chi vive nelle vie Traversara, Torri e Ca’ del Vento "Io ho i soldi per sistemare casa, ma non voglio che si ripeta" .

Cittadini esasperati: "Dopo 16 mesi il paese è ancora distrutto. Poca manutenzione"

Viaggio tra chi vive nelle vie Traversara, Torri e Ca’ del Vento "Io ho i soldi per sistemare casa, ma non voglio che si ripeta" .

Via Traversara, via Torri, ma anche via Cà del Vento. La frazione di Traversara si concentra su poche vie, quasi tutte interessate dall’alluvione provocata dal cedimento dell’argine del Lamone, nello stesso punto in cui si erano concentrati gli interventi per ripristinarlo dopo le tracimazioni del maggio 2023. "Dopo 16 mesi ci ritroviamo di nuovo con mezzo paese distrutto. Ho 42 anni e da quando sono nato il fiume non è mai esondato – racconta Fabio Fontanelli, residente di via Torri –. Perché ora succede con questa frequenza? La sensazione è che si stia giocando con la vita della gente". L’ondata di acqua e fango ha travolto la sua abitazione, cancellando la recinzione in cemento, trascinando l’auto parcheggiata in giardino a diversi metri di distanza, scagliando contro finestre e porte tronchi di tutte le misure. "Prima l’acqua ha iniziato a tracimare ma scorreva piano, tanto che sono rimasto qua a dormire. Intanto asciugavo quella che entrava. Verso le 10.30-11 di giovedì ho visto aumentare il suo flusso. Non mi ero accorto che il fiume aveva rotto. La corrente era talmente forte da buttare addosso al cancello, che si è sfondato, l’auto parcheggiata fuori. Se non avessi avuto le inferriate alle finestre, i tronchi avrebbero rotto i vetri. E’ stato terribile. Io posso averli i 50-70.000 euro che mi serviranno a sistemare casa. Ma non voglio che si ripeta ancora. Altrimenti non ha senso. La manutenzione del fiume va fatta, non sporadicamente come succede ora, ma in modo continuativo".

Gianni Marescotti ha 85 anni e vive solo in via Cà del Vento. A fargli compagnia tanti animali, galline, conigli, uccellini, cani e gatti. L’alluvione non gli ha permesso di metterli in salvo tutti. Gli uccellini tenuti nelle gabbie più basse, sono affogati negli 80 cm di acqua entrata. La stessa sorte è toccata ad alcuni conigli. Gianni, per 40 anni, è stato uno dei "guardiani dei fiumi". "Mi chiamavano un po’ ovunque. Quando era necessario – spiega – andavo sugli argini a controllare con la lanterna e, a volte, a lume di candela. Se si fosse fatta una adeguata manutenzione, avremmo risparmiato almeno il 50% dei danni. Eravamo in 12 a Ravenna e ognuno aveva 12 km di riva da controllare in entrambe le direzioni. A fine turno compilavamo e firmavamo un report e nessun tecnico operava senza il nostro contributo". Oggi resta la rabbia per quella casa, risistemata dopo il maggio 2023 ed ora di nuovo messa duramente alla prova. "I muri si gonfiano e c’è muffa", spiega la figlia, ma Gianni è irremovibile. "Vivrò al primo piano. Non saprei dove altro andare".

Monia Savioli