REDAZIONE RAVENNA

Chiusura temporanea della Pousada Beijaflor a Milano Marittima per motivi di sicurezza

La polizia chiude per 15 giorni la Pousada Beijaflor a Milano Marittima dopo episodi violenti e disordini pubblici.

Le forze dell’ordine mettono i sigilli al locale di Milano Marittima

Le forze dell’ordine mettono i sigilli al locale di Milano Marittima

Mercoledì scorso la polizia ha dato esecuzione a due provvedimenti emessi dal questore Lucio Pennella relativi alla chiusura per 15 giorni di altrettanti locali del territorio provinciale in applicazione all’articolo 100 del Tulps, il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. I provvedimenti sono stati adottati - si legge in una nota della questura - a tutela della sicurezza e dell’ordine pubblico, a seguito di vari episodi violenti che hanno coinvolto gli avventori e che si sono verificati sia all’interno che all’esterno dei pubblici locali in questione.

A Milano Marittima, gli agenti della divisione di Polizia Amministrativa assieme ai militari dell’Arma, hanno applicato il provvedimento alla ’Pousada Beijaflor’ di viale Romagna, locale gestito dalla ’Beijaflor srl’ con sede legale a Ravenna. Secondo le forze dell’ordine, nei mesi scorsi sono stati effettuati diversi interventi a seguito di aggressioni e liti tra avventori, di furti di danaro, carte di credito e cellulari; e di malori legati a una eccessiva assunzione di sostanze alcoliche: è per tali motivi, a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, che la polizia ha sospeso la licenza del locale.

Nel dettaglio il 2 febbraio poco prima delle 22 una pattuglia era intervenuta perché un avventore aveva aggredito un dipendente; il 15 aprile attorno alle 2 di notte altro intervento di una pattuglia perché un avventore, uscendo dal locale, era stato colpito in faccia con un bicchiere scagliato da una persona ubriaca; il 19 giugno verso le 22 le forze dell’ordine erano intervenute per via della presenza di due avventori, poi entrambi identificati e segnalati, che il 13 giugno precedente, sempre a Milano Marittima, avevano presumibilmente sottratto un cellulare dal quale risulta fossero poi stati effettuati alcuni pagamenti elettronici.

E si arriva all’8 di luglio quanto attorno all’una di note i carabinieri sono intervenuti dopo che alcuni clienti avevano cercato di usare banconote false. L’episodio più grande risale al 4 agosto quando i militari della locale Compagnia sono intervenuti perché alcuni avventori avevano aggredito un gruppo di minorenni ferendoli con lanci di sedie e con spray urticante. Solo l’arrivo dei militari e l’aiuto di diversi agenti della polizia locale, avevano consentito di ripristinare l’ordine dentro al locale.

Il 9 settembre mezz’ora dopo la mezzanotte nuovo intervento dei carabinieri a seguito della segnalazione degli operatori del 118 per via di una ragazzina di 13 anni trovata in stato confusionale in ragione della massiccia assunzione di alcolici. La giovane era poi stata accompagnata in ospedale a Ravenna: e le successive verifiche avevano portato a sospettare di una barista della Pousada quale possibile fonte della somministrazione alla minore di bevande alcoliche. Infine il 3 novembre pochi minuti prima delle due, ennesimo intervento questa volta nel non distante viale Milano: in particolare un nutrito gruppo di ragazzi presumibilmente arrivati dalla Pousada, dopo avere preso alcune bottiglie di vetro dai contenitori della differenziata, aveva cominciato con un fitto lancio contro altre persone presenti in strada ferendone una e danneggiando un’auto in sosta.

Secondo quanto rappresentato nell’atto notificato al titolare, quanto accaduto costituisce fondato motivo di allarme per l’ordine e la sicurezza pubblica. Ulteriore elemento a favore della chiusura temporanea, è giunto dall’età delle persone coinvolte nei disordini: si è trattato perlopiù di giovani. Da qui la decisione di imporre uno stop al locale.

Il titolare, che ha scelto di non avvalersi finora di alcuna memoria difensiva, se lo riterrà opportuno, avrà ora modo di fare ricorso entro 30 giorni al prefetto o entro 60 al Tar.