Preoccupazione per i lavoratori. I vertici dell’azienda Lafert hanno annunciato la chiusura dello stabilimento di Fusignano e hanno avviato la procedura di licenziamento collettivo per sessanta dipendenti. A seguito della comunicazione le sigle sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, hanno indetto un’assemblea sindacale per questa mattina. Lo stabilimento di Fusignano, già noto come Icme, produce motori elettrici da decenni ed è stato incorporato per fusione a inizio 2023 all’interno della Lafert, che ha sede a San Donà di Piave (Venezia) e fa parte, a sua volta, della giapponese Sumitomo.
"Da aprile 2023 a fine 2024 – scrivono i sindacati – , a causa di un calo di ordini, era stata attiva la cassa integrazione ordinaria, con un’incidenza di circa sei giorni al mese. A quanto sottolineano Fim, Fiom e Uilm, "negli ultimi incontri con i sindacati, i vertici aziendali non avevano comunicato alcuna ipotesi di chiusura dello stabilimento. Anzi avevano sempre rassicurato sul fatto di impegnarsi per recuperare competitività e produttività per il sito produttivo. Ora invece, con la chiusura della struttura di Fusignano, l’azienda trasferirà la sua produzione a San Donà di Piave, di fatto lasciando senza prospettive 60 persone e le loro famiglie, che comprensibilmente sono state travolte da questa notizia inaspettata".
Questa mattina si terrà l’assemblea. "Ci confronteremo con i lavoratori e decideremo le azioni da intraprendere per tutelare tutte le persone coinvolte – continuano i sindacati –. Difenderemo i posti di lavoro, nella speranza di far ritornare l’azienda sui suoi passi. Ci sono 60 famiglie coinvolte e la situazione è ancora più drammatica se pensiamo che in più casi ci sono marito e moglie entrambi dipendenti dell’azienda".
Anche il Circolo di Rifondazione Comunista di Villa San Martino esprime piena solidarietà alle lavoratrici e lavoratori dell’azienda Lafert di Fusignano e ci schieriamo con i sindacati per chiedere altre soluzioni a quella della chiusura e del licenziamento dei 60 dipendenti.
"Lafert – scrive il Circolo di Rifondazione Comunista di Villa San Martino – è un gruppo internazionale che dimostra a bilancio di poter trovare soluzioni alternative alla chiusura, è vero che nel 2023 i conti sono stati in leggero calo, ma rispetto al passato sono comunque positivi, la concorrenza cinese sembra una scusa per un’azienda che ha anche sedi in Cina".
Continua la nota: "Nel documento dove viene presentata l’azienda e il bilancio del 2023, tutti i dati e le politiche inerenti al personale vengono raccolte sotto un capitolo dall’orrenda dicitura di ’Capitale umano’ ebbene in tale capitolo il Gruppo Lafert dichiara che ’le persone sono, per il Gruppo Lafert, il fattore chiave per il raggiungimento dei propri obiettivi’. Speriamo che anche i sindaci della Bassa Romagna e tutte le istituzioni si uniscano alla lotta delle lavoratrici e lavoratori".