‘Illumina’, storica attività commerciale di via Mazzini di articoli per l’illuminazione chiude. "È il momento di andare in pensione", spiega Ugo Farina, che in quel negozio è praticamente cresciuto, prima di diventarne il titolare affiancato, in seguito, dalla moglie Barbara Biondi.
"Lavoro qui dal 1986 – racconta Farina – e prima ci venivo lo stesso perché era della mia famiglia, di mio padre, Teseo Farina. Siamo sempre stati qui ed è sempre stato un negozio".
L’avventura inizia al numero 69 di via Mazzini, una delle strade più frequentate del centro storico, a metà degli anni Cinquanta, quando Teseo Farina, che dà anche il nome all’attività, decide di aprire un negozio. Vende impianti elettrici, piccoli elettrodomestici e si fa subito un nome, ottenendo anche riconoscimenti per le sue vetrine.
"Mio padre è rimasto in negozio finché è vissuto, fino ai suoi 95 anni, non è mancato un giorno", continua Ugo Farina. La famiglia vive nello stesso stabile in cui si trova l’attività, al piano superiore del numero 69 di via Mazzini.
Poi, nel 1991 viene acquistato e ristrutturato lo spazio al numero 73, che si affianca all’attività già esistente. Nel frattempo il negozio inizia a cambiare, si evolve con i tempi e gli elettrodomestici lasciano gradualmente il posto ad articoli prevalentemente per l’illuminazione, ad oggettistica e piccoli accessori d’arredamento, con un’attenzione sempre maggiore al design.
Nel 2004 viene ristrutturato il numero 69 ed è la svolta definitiva: una sede è dedicata allo stile antico e più classico, ‘Illumina di una volta’, l’altra al moderno e contemporaneo.
Nel frattempo cambiano anche la strada, che viene completamente ristrutturata, e la città. "Via Mazzini – ricorda Farina – era una delle arterie principali di Ravenna, da cui si passava per arrivare al centro. È sempre stata bellissima, anche se ci sono stati alti e bassi". Negli anni il negozio diventa un punto di riferimento per la clientela ravennate, ma anche per molti che arrivano dal resto della Romagna e anche da fuori regione, da città come Milano, Venezia. Le vetrine brillano di marchi come Artemide, Flos, Terzani, ma anche di prodotti di artigianato italiano, fiorentino in particolare, di grande pregio.
"Siamo dispiaciuti per la chiusura – conclude Farina – e in tanti ci hanno dimostrato affetto e stima, ma abbiamo fatto il nostro percorso ed è arrivato il momento. Ci sarebbe piaciuto che qualcuno proseguisse l’attività ma, in questo momento, è purtroppo un’utopia".
a.cor.