La clavicembalista faentina Chiara Cattani è la nuova direttrice musicale stabile per il triennio 2025-27 dell’orchestra barocca Academia Montis Regalis con sede a Mondovì (Cuneo), che vanta più di quarant’anni di storia ed è un’eccellenza italiana fra le compagni che si occupano di musica antica su strumenti musicali. A coronamento di un periodo fertile, di recente è inoltre uscito il suo quindicesimo disco, il terzo come solista, dopo il cofanetto in sei cd incentrato sull’opera omnia per tastiera del compositore faentino Giuseppe Sarti e al doppio disco su Hohann Adolph Hasse.
È corretto dire che la recente rappresenti una tappa importante nella sua carriera?
"Assolutamente sì, sono molto grata di aver ricevuto questo incarico. Poter lavorare con un’orchestra stabilmente mi offre l’immensa e preziosa opportunità di creare una ‘identità’ musicale e di sviluppare una comune percezione di suono e bellezza. Una grande responsabilità, ma di sicuro un viaggio indimenticabile".
Quali impegni l’aspettano con Academia?
"Nel prossimo triennio dirigerò tre opere, partendo da un titolo di Alessandro Scarlatti, di cui si celebra nel 2025 il trecentenario dalla morte. Curerò poi un ciclo di registrazioni discografiche, da una parte dedicate a repertorio raro e non ancora pubblicato, dall’altra al genere della cantata italiana per voci e orchestra".
Ci sarà spazio anche per altri impegni extra?
"Sì. Tra i tanti, dirigerò al teatro An der Wien di Vienna un Oratorio di Marianna Martines, compositrice contemporanea di Haydn, finora non troppo valorizzata. Sono felice che le sia stato dedicato uno spazio nel cartellone di uno dei più importanti teatri europei".
Com’è nato il suo amore per la musica?
"In modo spontaneo, iniziando a studiare pianoforte. In seguito è arrivato il colpo di fulmine per il clavicembalo e da quel momento ho capito di aver trovato la mia strada".
Ha trovato difficoltà nel farsi strada?
"Il mio è sempre stato un percorso sereno e pieno di entusiasmo. Sicuramente bisogna considerare impegno, sacrificio e studio costante come ingredienti fondamentali della propria vita. A me non pesa, sono sempre stata molto studiosa, e il repertorio a cui mi dedico è una fucina di riscoperte di tesori nascosti. Vero è che la musica antica ancora in Italia fatica a imporsi nelle stagioni di tutti i grandi teatri, contrariamente a quanto succede in diversi altri Paesi europei, ma non smetto di confidare nel futuro".
Cosa può svelare del suo nuovo disco?
"Presenta le sonate per clavicembalo di Luigi Cherubini, compositore considerato classicista, nato nella seconda metà del ‘700, a cui dobbiamo capolavori assoluti soprattutto nel campo della musica sacra. Ho scelto di dedicarmi a lui in quanto allievo prediletto del faentino Giuseppe Sarti. Il cd è stato pubblicato per Tactus, la stessa casa discografica per cui l’anno scorso è uscito il mio primo cd da direttrice, con i Concerti Grossi op.8 di Giuseppe Torelli, che che ha ricevuto importanti premi e riconoscimenti internazionali".