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Cervia, tassa di soggiorno. Aumenta l’imposta: "Investiamo sul turismo"

L’assessora al Bilancio Bosi: "Diamo l’acceleratore alla promozione della località. La città ne ha bisogno dopo anni di incertezze e rallentamenti".

L’assessora al Bilancio di Cervia Federica Bosi La decisione di aumentare l’imposta è stata votata dalla giunta

L’assessora al Bilancio di Cervia Federica Bosi La decisione di aumentare l’imposta è stata votata dalla giunta

"La decisione di aumentare l’imposta è stata presa all’unanimità dalla giunta e condivisa in via preliminare con le associazioni degli albergatori con l’obiettivo di investire sulla promozione turistica e gli eventi per dare l’acceleratore alla promozione della località e dei servizi turistici che la nostra località può offrire". Così l’assessora al Bilancio Federica Bosi spiega la scelta di aumentare l’imposta di soggiorno a Cervia. E aggiunge che "L’imposta di soggiorno è vincolata a promozione turistica e manutenzione: su questi due segmenti segneremo un cambio di passo perché la città ne ha bisogno dopo anni di incertezze e di rallentamenti causati prevalentemente da calamità naturali". La giunta specifica che le azioni saranno condivise con le associazioni di categoria. L’aumento dell’imposta fa parte della proposta di bilancio2025-2027 e dovrà essere approvato dal Consiglio comunale nei primi mesi del 2025.

L’applicazione dell’imposta entrerà in vigore solo nel periodo dal 1° maggio al 30 settembre compresi. Queste le tariffe deliberate per il 2025: per le strutture alberghiere (con e senza somministrazione) e residenze turistico-alberghiere un’imposta dagli 0,70 cent per le strutture a 1 stella fino ai 4 euro per gli hotel a 5 stelle (con un aumento che va da 0,20 cent a 1 euro). Per campeggi, case per ferie, ostelli, affittacamere, B&B, appartamenti immobiliari a uso turistico, agriturismi e immobili oggetto di locazioni brevi la tariffa raddoppia salendo a 1 euro a persona al giorno. L’imposta di soggiorno è determinata per persona e per pernottamento ed è graduata con riferimento alla tipologia delle strutture ricettive definita dalla normativa regionale, che tiene conto delle caratteristiche e dei servizi offerti dalle medesime, nonché del conseguente valore economico/prezzo del soggiorno.

L’imposta di soggiorno è entrata formalmente in vigore ad ottobre 2017 con l’obiettivo di reinvestire le risorse in attività che, direttamente e indirettamente, diano beneficio al settore turistico della località. Tra questo manutenzioni, promozione ed eventi. L’introduzione dell’imposta, all’epoca, aveva destando qualche malcontento soprattutto nelle associazioni di categoria. Dopo alcuni anni,ormai il meccanismo, in particolare quello di riscossione, è rodato.

Ilaria Bedeschi