"Guardi, potremmo candidare anche (...) che non vinceremmo". I puntini di sospensione sostituiscono l’identità di un potente ed influente uomo ravennate. Nemmeno lui, a sentire i big delle formazioni che rappresentano l’opposizione cittadina, riuscirebbe a compiere il miracolo: sconfiggere Partito democratico e centrosinistra alle prossime elezioni amministrative. Questa è l’aria che tira in casa centrodestra e dintorni, almeno a taccuini chiusi, perché poi ufficialmente tutti corrono per vincere. Alessandro Barattoni, esponente del Pd e candidato sindaco del centrosinistra, da qui al voto (le amministrative si terranno all’interno di una finestra aperta dal 15 aprile al 15 giugno) potrebbe dunque preoccuparsi solo del colore della cravatta da mettere il giorno della vittoria. "A che punto siamo? Questa è una fase di incontri, anche in queste ore, con Lista per Ravenna e Viva Ravenna, poi metteremo i nomi sul tavolo", racconta Alberto Ferrero, coordinatore di Fratelli d’Italia e poche settimane fa eletto in consiglio regionale. "L’intendimento è quello di fare fronte comune su un unico candidato". C’è poi il rapporto con La Pigna, che secondo alcune fonti del centrodestra sarebbe al lavoro per proporre a Ferrero il nome del candidato sindaco (civico), che quest’ultimo dovrebbe poi ’far digerire’ agli alleati (questo in virtù del fatto che La Pigna avrebbe garantito al meloniano le preferenze necessarie ad entrare in consiglio regionale). "Do quasi per scontato che La Pigna sarà con noi al primo turno. Fratelli d’Italia ha a disposizione due nomi, ma noi non vogliamo imporre niente a nessuno: certo tra uno sconosciuto e uno con esperienza, prendiamo il secondo", prosegue Ferrero nel suo ragionamento. A tal proposito si fa il nome del consigliere comunale di Forza Italia, Alberto Ancarani, che sarebbe disposto a giocare ancora le sue carte come candidato sindaco (gli azzurri puntano senza se e senza ma su un candidato politico, così come parzialmente la Lega, scottata dal ko della civica Elena Ugolini alle elezioni regionali). Una candidatura di Ancarani farebbe venire meno ogni velleità di Lista per Ravenna di tentare un’avventura solitaria.
Dalla lista civica guidata da Alvaro Ancisi, fanno sapere che "dovremo valutare cosa propone il centrodestra, se proporrà o meno soluzioni per vincere...". Quando chiediamo se è la preferenza va a un politico o a un civico, la risposta è secca: "Non preferiamo nessuno, preferiamo un candidato in grado di portare un valore aggiunto, perché il centrodestra è lontanissimo dal poter vincere". L’uomo (o la donna) ideale: "Dovrebbe essere in grado di portare da solo 5mila voti, perché bisogna risalire la corrente". Nelle prossime settimane, il quadro dovrebbe chiarirsi - o dovrebbero se non altro sperarlo gli elettori di centrodestra -, perché tra veti, controveti, parole al vento e stilettate contro gli alleati di coalizione c’è solo una cosa chiara: al centrodestra serve quanto prima un candidato sindaco. Oppure sarà la solita storia: un uomo del Pd alla guida del municipio.
Luca Bertaccini