"Cau utile, ma non sgrava il Pronto soccorso"

In ospedale intanto vanno avanti i lavori nel blocco di Geriatria e Lungodegenza: dovrebbero terminare all’inizio dell’estate 2025

"Cau utile, ma non sgrava il Pronto soccorso"

Il cantiere in ospedale. Sotto il direttore del nosocomio faentino Davide Tellarini (foto Tedioli)

Un incontro a tu per tu fra la dirigenza dell’ospedale e l’amministrazione comunale è stato l’occasione per fare il punto sui lavori di ristrutturazione che stanno vedendo protagonisti vari reparti del nosocomio manfredo, uno dei due ospedali storici della Romagna, insieme a quello di Riccione, tanto da essere parte dell’associazione nazionale degli ospedali storici italiani, fra cui compaiono quelli di Santa Maria Nuova di Firenze, i complessi romani di Santo Spirito e di San Giovanni dell’Addolorata e l’ospedale veneziano dei santi Giovanni e Paolo. Anche per questo motivo i lavori di ampliamento dell’ospedale sono particolarmente delicati: gli interventi sono rivolti in particolare all’ingresso su viale Stradone, al blocco della Geriatria e della Lungodegenza, che verranno ammodernati, e alla nuova area ambulatoriale a servizio della Chirurgia. Quest’ultima, che oggi è accanto al blocco operatorio, sorgerà in un’area dell’ospedale, al secondo piano, oggi totalmente al grezzo. I lavori dovrebbero terminare intorno all’inizio dell’estate dell’anno prossimo.

L’amministrazione ha voluto fare il punto anche sui percorsi di fast track intraospedalieri che da qualche tempo consentono ai pazienti di effettuare il triage in Pronto soccorso e poi di essere indirizzati direttamente al reparto specialistico. Sono attivi soprattutto durante il giorno, potendo fare affidamento sui reparti di Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Dermatologia, Urologia e, in alcune fasce orarie, Oculistica. Sempre con riferimento al Pronto soccorso, c’era grande attesa per avere alcuni primi dati sull’attività del Cau, il Centro di assistenza e urgenza inaugurato alcuni mesi fa, progettato per sgravare il Pronto soccorso della mole di codici bianchi e verdi che ne rallenta regolarmente l’attività. "Il Cau registra una media di circa una quarantina di accessi al giorno, con quantitativi più elevati nei fine settimana", spiega il direttore dell’ospedale di Faenza Davide Tellarini. Numeri incoraggianti per un reparto al debutto, "ma che non sono stati accompagnati da una riduzione degli accessi al Pronto soccorso in linea con i numeri del Cau", ammette Tellarini. La tendenza era parsa evidente a medici e infermieri nel corso delle ultime settimane: l’utente medio del Cau non è sembrato essere qualcuno che altrimenti si sarebbe recato al Pronto soccorso, quanto piuttosto un cittadino che ha preferito recarsi ai nuovi ambulatori di viale Marconi invece che prenotare una visita dal proprio medico di medicina generale, evitando così di attendere giorni prima di poter essere visitato. "Tuttavia non possediamo una controprova – fa notare Tellarini –, è possibile che senza il debutto del Cau il Pronto soccorso si sarebbe trovato dinanzi a una mole di accessi ancora più sostenuta".

Filippo Donati