Ravenna, 9 ottobre 2023 - Assolti “perché il fatto non sussiste”. Così ha deciso in tarda mattinata la Corte d'Assise di Ravenna per l'allora primario e l'allora caposala, il 74enne Giuseppe Re, di origine palermitana ma residente a Bologna e la 68enne Cinzia Castellani, originaria di Copparo ma residente a Fusignano, imputati di omicidio con dolo eventuale di una loro paziente 78enne, Rosa Calderoni, deceduta l'8 aprile 2014 a poche ore dal ricovero all'ospedale 'Umberto I' di Lugo.
La stessa richiesta era stata formulata sia dalla Procura che dalle difese, pur con argomentazioni differenti. Visibilmente soddisfatti entrambi gli imputati: nessuno di loro ha però rilasciato dichiarazioni. Il caso che li ha visti finire sotto accusa, era quello attraverso il quale la Procura ravennate aveva aperto le verifiche sul conto della 51enne ex infermiera Daniela Poggiali, a gennaio assolta in via definitiva dall'accusa di avere ucciso la 78enne con una iniezione di potassio.
Ma prima della pronuncia della Cassazione di inammissibilità del ricorso della Procura Generale di Bologna (le motivazioni della sentenza sono state depositate giusto nei giorni scorsi), la Procura di Ravenna aveva fatto ricorso contro l'assoluzione lampo di primario e caposala pronunciata il 15 novembre 2021 dalla Corte d'Assise ravennate in apertura del processo sulla base della sola lettura del capo d'imputazione.
I giudici romani avevano stabilito che in effetti il processo andava rifatto: ma nell'attesa, l'assoluzione per Poggiali - dopo una condanna all'ergastolo in primo grado, due assoluzioni in appello bocciate da altrettante Cassazioni - era diventata definitiva al netto del terzo appello. Secondo la Procura ravennate, pur a fronte dei tanti campanelli di allarme, i due imputati non avevano a suo tempo adottato tutti quegli accorgimenti necessari a impedire all'allora infermiera Poggiali di uccidere la paziente: solo che a questo punto quella della 78enne è stata ritenuta in via definitiva una morte naturale. Nessun omicidio dunque: scontata in fondo l'assoluzione.