LUCA BERTACCINI
LUCA BERTACCINI
Cronaca

La casa sopra la falda: "Chi si sta occupando di noi?" Ed è scontro in Protezione civile

Coccolia, la testimonianza di Mabella León: "L’immobile è stato dichiarato inagibile, ma ci viviamo". Diatriba tra Ravenna e Bologna su un sopralluogo per capire cosa fare: "Non risulta ci sia stato"

La padrona di casa con la documentazione ministeriale che attesta l’inagibilità dopo l’ispezione dei vigili del fuoco

Ravenna, 6 settembre 2023 – Si incrina la voce a Mabella León quando ricorda il 16 maggio. "Passammo, io e la mia famiglia, una notte molto brutta. Però, a casa mia, credo che non ci si potrà neanche tornare, ma io voglio una risposta: chi si sta occupando della mia situazione?".

L’abitazione dove la 46enne di origine peruviana vive col marito, col figlio 25enne e col cagnolino (che di anni ne ha 9) si trova a Coccolia, lungo la Ravegnana, davanti al Molino Spadoni.

Il problema dell’immobile, che è la vecchia stazione della linea tranviaria che collegava Ravenna-Forlì, precede però i giorni dell’alluvione. Circa un mese prima del 15 maggio "avevamo aperto un protocollo in Comune a Ravenna relativo alla formazione di una falda acquifera sotto le fondamenta della casa. Questo perché, ogni volta che piove, anche poco, la stanza che sorregge l’abitazione - la camera da letto di mio figlio, che ora vive da mia madre - si allaga".

Tale protocollo ha (in teoria) messo in moto la macchina degli aiuti, coinvolgendo la Protezione civile. La prima volta in cui la falda acquifera ha creato danni è stata in gennaio, a causa di una banalissima pioggia.

"Ci siamo trovati 1-2 centimetri d’acqua nella stanza di mio figlio, che abbiamo provveduto ad aspirare". A quel punto per León, che come il marito e il figlio lavora a Forlì, è iniziata una piccola odissea tra uffici, numeri di telefono, rimpalli di competenze.

"Mi hanno detto che la Protezione civile dell’Emilia Romagna è già al corrente della nostra situazione e che i suoi tecnici hanno effettuato un sopralluogo, ma in realtà nessuno mi ha chiamato, né detto nulla". Il sopralluogo risulta essere stato effettuato alla Protezione civile di Ravenna: sono stati loro a comunicare alla donna, venerdì scorso, che i colleghi regionali si erano mossi. Come si sistema una falda d’acqua? E soprattutto, l’intervento risolverà definitivamente il problema? León specifica che "il fabbricato è mio, ma il terreno è statale. Comprai casa mia nel 2006 per viverci con mio figlio, poi nel frattempo mi sono sposata. Da quell’anno in avanti ci sono state tre piene, senza però che noi avessimo particolari problemi".

Col tempo "il terreno sotto la casa avrebbe ’ceduto’ a causa della pioggia, consentendo alla falda acquifera di causare danni. Ho il dubbio che quando la casa è stata dismessa e venduta a privati non sia stato accertato se fosse idonea per essere abitata".

La famiglia sta cercando un affitto a Forlì da tre mesi, senza successo. Al momento in via Ravegnana dormono marito e moglie nell’unica stanza, al primo piano, ’abitabile’. I vigili del fuoco hanno dichiarato la casa inagibile. A causa dell’alluvione "ho ancora una stanza con 5 dita d’acqua. In maggio avevamo 80 centimetri. Quello che era al piano terra, divano e mobili, è andato distrutto. Anche il tetto è ammuffito".

C’è un futuro in quella casa? "Se anche dovessero sistemarla, non penso che ci tornerei a vivere. Il 16 maggio abbiamo passato una notte molto brutta . So di essere una delle tante persone che hanno avuto danni, ma chiedo: Qualcuno si sta occupando della mia situazione?".