Capanni balneari, 90 giorni per smantellarli

Scaduta la moratoria, andranno demoliti entro il 21 dicembre. L’assessore Costantini: "Vogliamo regolarizzare la loro situazione"

Capanni balneari, 90 giorni per smantellarli

Scaduta la moratoria, andranno demoliti entro il 21 dicembre. L’assessore Costantini: "Vogliamo regolarizzare la loro situazione"

Non si placa la polemica e l’attenzione sul tema dei capanni anche perché è scaduta il 22 settembre la moratoria dell’ordinanza comunale di abbattimento che ora riprende il suo corso e chiede la demolizione dei capanni entro 90 giorni, pena una sanzione di 10mila euro fissata per chi non rispettava l’ordinanza. In tutto oggi sono 74 (erano, perché 5 sono stati abbattuti dopo l’ordinanza del Comune di Ravenna, poi con efficacia sospesa, e ora ripresa, che ne ordinava la distruzione) e di pochi metri quadrati, al massimo 4 o 5. Situati tra le dune di Punta Marina e Marina di Ravenna, sono gli eredi del turismo balneare di fine 800 inizi 900 che andranno abbattuti entro il 21 dicembre prossimo.

Ma i proprietari li difendono con le unghie e con i denti e una raccolta di firme lanciata da Riccardo Baruzzi aveva raggiunto le 700 sottoscrizioni segno che interessati ai capanni non sono solo i proprietari. "Ora i capannisti – spiega Giacomo Costantini, assessore al Turismo del Comune di Ravenna - non hanno concessione e noi vogliamo regolarizzare la loro situazione. Speriamo di arrivare al bando per l’individuazione di un soggetto giuridico senza fini di lucro, che mantenga viva la tradizione dei capanni balneari e si impegni in iniziative sociali e culturali come la divulgazione di buone pratiche per la tutela e conservazione delle pinete, delle dune e delle spiagge della costa ravennate ed eventi dedicati alla cura e pulizia di questi luoghi, all’azzeramento del consumo di plastiche e contrasto alla dispersione di rifiuti. In pratica altri luoghi in cui rimontare i capanni tolti dalle aree demaniali in cui ora sono e non possono restare. Abbiamo commissionato, e pagato a spese del Comune una valutazione di incidenza ambientale che ha richiesto tempo e poi sugli uffici è ricaduta sia la questione della Bolkestein sia l’alluvione. Speriamo a breve di arrivare al bando, ma deve essere chiaro che i capanni nelle zone vietate vanno abbattuti e gli altri regolarizzati secondo le regole che verranno predisposte".

Intanto un gruppo di capannisti ha diffuso una nota in cui esprime "profonda gratitudine a Italia Nostra per il costante impegno nella tutela dei capanni balneari storici di Ravenna" e ribadisce di voler "continuare la battaglia per la salvaguardia dei capanni balneari storici; tuttavia, "con grande rammarico, dobbiamo constatare come alcune istituzioni e figure chiave non abbiano dimostrato la sensibilità e la determinazione necessarie per affrontare questa minaccia. Nonostante le nostre reiterate richieste di aiuto e sollecitazioni, ci siamo trovati spesso di fronte a un’inspiegabile mancanza di supporto, privi dell’appoggio che ci aspettavamo nella difesa di questo prezioso patrimonio". "I capanni balneari – continua la nota - sono più di semplici costruzioni in legno: rappresentano un legame profondo con il mare e la nostra storia, e sono luoghi di ritrovo, di svago e di ricordi per innumerevoli generazioni di ravennati. Proteggerli significa preservare un pezzo essenziale della nostra identità, garantendo che anche le future generazioni possano godere di questo patrimonio unico" oltre a costituire "un presidio puntuale e diffuso che ha consentito la tutela e l’accrescimento del cordone dunoso, fonte di biodiversità e di protezione della pineta, al contempo preservandolo dal degrado in ambiti fortemente antropizzati".

Giorgio Costa