Stazione ferroviaria nel caos, ieri a Ravenna, dopo la soppressione di quasi tutti i treni a causa del maltempo. Lunghe file davanti alle biglietterie e gruppi di viaggiatori sconsolati sotto ai tabelloni elettronici di partenze e arrivi. A dare il colpo di grazia l’altoparlante, tra nuove soppressioni e inviti a prestare attenzione agli annunci successivi per ulteriori notizie. Nell’atrio, a metà mattina, viaggiatori di tutte le età e di tutti i tipi: pendolari rimasti a piedi, turisti pronti a ripartire, studenti, altri ancora arrivati a Ravenna da stazioni vicine nella speranza, vana, di trovare un treno per Bologna.
"Noi abbiamo la coincidenza per Messina da Bologna - spiega preoccupata Viviana Di Pietro arrivata poco dopo le 10 - e non possiamo perderla perché domani si lavora". Con il marito è venuta a Ravenna a trovare la figlia, che lavora qui. "Nessuno - continua - è in grado di darci informazioni, né ci sono autobus sostitutivi, quindi non sappiamo cosa fare". Poi la butta sul ridere: "Dite tanto di noi al sud, ma anche qui non è che siete messi tanto bene". Anna Barin invece, poco più in là, a scherzare proprio non riesce. "Sono diretta a Bassano del Grappa - racconta scura in viso - e arrivo da Cesenatico. Abbiamo scoperto che la coincidenza per Bologna non c’era solo quando siamo scesi sul binario. Sono in stazione dalle 6 e non si sa ancora niente. Ci siamo informati anche sul costo dei taxi, ma dai 60 euro che ci avevano chiesto stamattina presto, ora siamo passati a 180. Non c’è soluzione, se non farsi venire a prendere da qualcuno e tornare a casa".
Storie diverse, accomunate dallo stesso disagio e dallo stesso senso di impotenza. Angela Bozzi è arrivata poco dopo le 7 da Senigallia: "A Rimini - sbotta - il treno si è fermato senza una spiegazione, ci hanno fatto scendere e in stazione ci hanno suggerito di venire a Ravenna perché, dicevano, da qui un treno per Bologna l’avremmo trovato, ma non è così. Abbiamo chiesto per i taxi, ma volevano 140 euro più i costi dell’autostrada in quattro, allora abbiamo rinunciato. Anche perché io pago già l’abbonamento del treno". Mentre parla si avvicina un ragazzo, "Come bisogna fare per arrivare a Bologna?’ Chiede. Poco distante una donna al telefono spiega che non c’è possibilità di muoversi, ‘Non ci dicono niente, non ci sono autobus, non so come fare, l’unica è che mi veniate a prendere", spiega spazientita.
Una coppia chiede informazioni a un agente della Polfer, due inglesi si guardano attorno confusi. Intanto l’altoparlante continua a dare annunci sconfortanti, sempre gli stessi. Poi improvvisamente lancia la partenza di un treno per Rimini, anche se con mezz’ora di ritardo, e un ragazzo si precipita nel sottopasso portando a mano la bicicletta. Per gli altri, quelli diretti a Bologna, niente da fare. Tutto tace. Anche a Faenza i disagi sono stati notevioli, sulla linea ferroviaria Forlì-Bologna molte persone sono state fatte scendere a causa dei treni sospesi. Ieri sera la circolazione è ripresa gradualmente tra Forlì e Faenza, sulla linea Bologna - Rimini e fra Faenza e Ravenna nelle tratte Russi-Granarolo e Granarolo-Lugo-Lavezzola; ancora sospesa la circolazione fra Russi e Lugo sulla linea Castelbolognese-Ravenna e fra Lavezzola e Mezzano sulla linea Ferrara- Ravenna.
Annamaria Corrado