
La spiaggia di Lido di Dante e, sullo sfondo, la piattaforma Angela Angelina
Si diceva piovesse: invece grandina. La coalizione di centrosinistra guidata da Alessandro Barattoni va in crash a due giorni dalla presentazione ufficiale, con uno scambio di dardi fra la sinistra e i repubblicani.
Oggetto del contendere le estrazioni di gas in Adriatico, o meglio quelle al limitare fra la costa e il mare, ad appena poco più di un miglio nautico da Lido di Dante, il punto cioè da cui la piattaforma Angela Angelina estrae gas quintale dopo quintale, al prezzo di una subsidenza che non ha pari nei settemila chilometri di coste italiane: è di 19 millimetri all’anno l’abbassamento registrato a Lido di Dante, capitale dell’ingressione marina.
Per l’assessore regionale al lavoro Giovanni Paglia, capofila di Alleanza Verdi e Sinistra in Emilia Romagna, la misura è colma: a dirlo è il piano contro la crisi climatica varato dalla stessa Regione, sostiene, che prevede esborsi nella misura delle decine di milioni di euro per la subsidenza della costa ravennate e cervese. Parole che hanno terremotato il cosmo che ruota intorno al porto: "Vorrei ricordare all’assessore Paglia – protesta il presidente del terminal container Giannantonio Mingozzi, volto di punta del Pri – che se continuiamo a ignorare risorse molto utili all’autonomia energetica dell’Italia, prima o poi il nostro Paese aggraverà la propria situazione energetica, e non basteranno le bandiere di partito a motivare mancanza di coraggio, di buon senso e di misure che altri Paesi in Europa assumono grazie proprio alle imprese ravennati".
L’acrimonia tra Pri e Avs è di doppia natura: le prossime elezioni sanciranno quale delle due forze politiche sarà la seconda della coalizione, con quel che ne consegue in termini di incarichi, in primis quello di vicesindaco.
Mingozzi e Paglia paiono due pianeti appartenenti a galassie diverse: l’ex-vicesindaco arriva addidirittura ad auspicare "nuove concessioni", evidenziando come "le risorse dell’Adriatico, come il Pri sottolinea da anni, ci vengono depredate dai Paesi dell’altra sponda, i costi dell’energia aumentano e non basteranno forme di rimborso a mitigare le difficoltà di famiglie e imprese".
Filippo Donati