A fare il punto sulle ultime tendenze in materia di scelte alimentari e su cosa aspettarsi nel prossimo futuro, è Paolo De Lorenzi, titolare di Conad Superstore Galilei e La Fontana di Ravenna.
De Lorenzi, quali sono i prodotti che non mancano mai nei carrelli dei consumatori?
"Frutta e verdura e questo è indice di una maggiore attenzione verso l’alimentazione più sana ed equilibrata. Da qualche tempo invece la carne è un po’ in difficoltà, forse anche perché qualche dieta tende a demonizzarla".
La frenata della carne non sarà legata anche all’aumento dei prezzi?
"Sì. C’è una carenza di prodotto, al punto che anche Paesi come Spagna e Polonia che sono sempre stati grandi esportatori di carne, ora importano anche loro. Le prospettive non sono rosee: sono in arrivo rincari del 10-15% per quanto riguarda la carne bovina e suina. Va un po’ meglio per tacchino e pollo che saranno gli ultimi a risentirne, però anche in tal caso la domanda è crescente. Aspettiamoci invece prezzi molto salati per l’agnello in occasione delle prossime festività".
Che momento sta vivendo invece il pesce?
"Non c’è di che lamentarsi. Dopo una frenata del primo semestre di quest’anno, la ripresa c’è stata. Al momento i prezzi sono stabili e c’è una buona disponibilità".
Dopo i forti aumenti dei prezzi alimentari degli ultimi anni, come sta andando il 2024?
"C’è un discreto equilibrio, il rialzo dei prezzi si è fermato. I danni dell’inflazione sono stati numerosi e si è registrata una diminuzione del potere d’acquisto. A livello nazionale c’è stata una frenata dei consumi alimentari. Anche i discount, che erano in risalita per volume d’affari, stanno rallentando".
Quali sono i prodotti che ultimamente sono venduti a peso d’oro?
"Anzitutto il caffè, con punte in più del 20-30%, a causa della grande carenza del prodotto. Poi il cacao, e di conseguenza tutti i prodotti affini del 20-22%, per le difficoltà nelle coltivazioni di Paesi storici come la Costa d’Avorio e il Ghana, con cali di produzione fino al 30%, mentre stanno emergendo Cina e India. La richiesta resta alta ed è destinata ad aumentare verso Natale".
Al contrario, quali soni prodotti il cui prezzo si è ‘normalizzato’?
"Quelli che hanno risentito di più in passato della crisi in Ucraina, legati al grano, quindi pasta, farina, biscotti e prodotti da forno".
Dal vostro osservatorio Conad, come sono cambiate le abitudini di spesa?
"I consumatori sono sempre più virtuosi: prestano attenzione agli sprechi e prediligono un acquisto più mirato e non legato a sconti particolari. Si fanno spese più piccole e più volte a settimana. Da segnalare poi l’impennata dei consumi di gastronomia calda e fredda, ossia di piatti già pronti, perché il tempo di stare ai fornelli è sempre meno".
r.b.