REDAZIONE RAVENNA

Caccia alla droga nelle celle del carcere

Operazione antidroga al carcere di Ravenna: blitz notturno con 150 agenti, droga trovata in possesso di detenuti. Sforzi per contrastare lo spaccio interno.

Caccia alla droga nelle celle del carcere

Operazione antidroga al carcere di Ravenna: blitz notturno con 150 agenti, droga trovata in possesso di detenuti. Sforzi per contrastare lo spaccio interno.

Nella notte tra lunedì e martedì scorsi, il carcere di Ravenna è stato teatro di un’operazione imponente, frutto di un’indagine antidroga coordinata dalla procura locale. Il blitz, condotto dalle forze dell’ordine con il supporto della polizia penitenziaria di Bologna e il contributo di quella romagnola, ha coinvolto circa 150 agenti tra guardie carcerarie e polizia di Stato, tra cui la squadra mobile di Ravenna. Tutto è iniziato con il rinvenimento nei giorni passati di modiche quantità di droga in possesso di due detenuti, uno trovato con dell’hashish e l’altro anche con una pallina di cocaina. A seguito di queste scoperte, la segnalazione della polizia penitenziaria è giunta sul tavolo del pubblico ministero Angela Scorza, che ha deciso di avviare una perquisizione approfondita.

La casa circondariale di via Port’Aurea, che ospita attualmente circa 85 detenuti spalmati in una cinquantina di celle, è stato quindi sottoposto a un controllo serrato. Tutti gli spazi comuni, le celle e persino il cortile sono stati passati al setaccio nel tentativo di sradicare eventuali altri tentativi di spaccio all’interno della struttura. La collaborazione tra le diverse forze in campo, inclusa la direzione del carcere, è stata essenziale per la riuscita di un’operazione così complessa, che ha richiesto una pianificazione meticolosa e un’esecuzione sincronizzata.

Il problema della droga all’interno delle carceri è una questione nota, e Ravenna non fa eccezione. In passato, sono stati documentati diversi tentativi di introdurre sostanze illegali attraverso metodi diversi, come l’uso di oggetti permessi all’interno del carcere, cellulari di contrabbando, e persino lanci di pacchetti dal cortile esterno. Proprio lo scorso anno, un tentativo di questo tipo era stato sventato quando la polizia penitenziaria aveva intercettato un pacco contenente un chilo di hashish e un telefono cellulare.

Nonostante il blitz notturno abbia portato alla luce nuove tracce di droga, le quantità ritrovate non sono state particolarmente significative, il che potrebbe indicare che i detenuti stanno affinando i loro metodi per eludere i controlli.

Tuttavia, l’operazione ha comunque lanciato un messaggio chiaro: le forze dell’ordine sono determinate a contrastare un fenomeno – lo spaccio di droga – che serpeggia tra le mura di quello che dovrebbe essere (anche) un luogo di redenzione.

Lorenzo Priviato