Venticinque foto per raccontare Byron contemporaneo: ieri è stata inaugurata nei Chiostri francescani della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna la mostra fotografica di Giampiero Corelli dedicata al celebre poeta inglese. Un appuntamento che anticipa l’apertura del Museo Byron, a Palazzo Guiccioli, il 25 ottobre. Le immagini, poste su cavalletti come se fossero versi da leggere o declamare, interpretano in chiave contemporanea, attuale, la poetica, gli ideali, gli aspetti più significativi della vita del poeta. Una sfida difficile, ha sottolineato Corelli che, però, non ha esitato ad accettare. "È stato un lavoro complicatissimo - ha spiegato ieri - soprattutto per riuscire a capire come concretizzare l’idea della mostra. Ma le sfide a me piacciono tantissimo e sono partito da alcuni legami anche con il mio lavoro precedente. Per sette anni ho portato avanti un progetto intitolato ‘Dante esule’ e Byron è un esule, per scelta e necessità. Allora ho pensato che ci potesse essere un legame, ho iniziato a sviluppare alcuni temi ricorrenti nella poetica e nel pensiero di Byron, come la bellezza, la libertà, la trasgressione, l’amore".
Accanto a ogni foto appare una citazione del poeta. ‘Non era così scontato riuscire ad associare a ogni immagine una citazione, invece ci siamo, riusciti a dimostrazione ulteriore della contemporaneità di Byron’ ha detto Antonio Patané, storico dell’arte e scrittore. "Ma Byron - ha aggiunto - è un pozzo senza fondo, è incredibilmente moderno e dalla sua modernità nascono la mostra e il libro".
Alla presentazione è intervenuto anche Giuseppe Ernesto Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio. ‘Siamo a un passo dalla restituzione alla città di Palazzo Guiccioli’, sottolineando come la mostra ai Chiostri sia un preludio all’apertura del Museo Byron. "Ormai la figura di Byron - ha continuato - è profondamente presente in città e in suo nome vengono organizzati molteplici eventi. Possiamo dire che Ravenna ora ha un altro cittadino acquisito illustre oltre a Dante". Poi ha raccontato come è nata l’idea delle immagini "Tempo fa - ha raccontato Alfieri - dissi a Corelli che, in preparazione dell’apertura di Palazzo Guiccioli, mi sarebbe piaciuto escogitare un sistema per incuriosire le persone, così pensammo a una serie di manifesti enormi da affiggere in città, senza spiegare fino in fondo a cosa si riferissero. È stato dopo aver visto le foto di Corelli, insieme a Riccardo Nencini, presidente del Gabinetto Vieusseux di Firenze, che abbiamo pensato di farle diventare anche una mostra e un libro". Mostra che, dopo Ravenna, andrà a Firenze, Venezia e Roma. Ieri sono intervenuti anche Daniela Ferrari, curatrice di mostre e conservatrice del Mart di Rovereto, Riccardo Nencini e l’assessore alla cultura Fabio Sbaraglia.
a.cor.