Byron Contemporaneo. Viaggio tra parole e immagini del Maestro del romanticismo

La Fondazione Cassa ha presentato il catalogo della mostra, con foto di Giampiero Corelli. Antonio Patuelli: "Le fondamenta del Museo nascono dal luogo della memoria".

Byron Contemporaneo. Viaggio tra parole e immagini  del Maestro del romanticismo

Byron Contemporaneo. Viaggio tra parole e immagini del Maestro del romanticismo

Un viaggio nella doppia dimensione della parola e dell’immagine di Byron: è questo il registro sul quale si gioca nella mostra sul poeta inglese, che aprirà il 25 luglio prossimo ai Chiostri Danteschi della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e si chiuderà il 26 ottobre prossimo, data di inaugurazione ufficiale del Museo dedicato al grande poeta inglese. ’Byron Contemporaneo: sogni, bisogni, maschere e ossessioni del Maestro del Romanticismo’ è stata presentata ieri a Firenze al Gabinetto scientifico letterario Vieusseux di Firenze, presieduto da Riccardo Nencini, partendo dal catalogo, una collezione di fotografie artistiche di Giampiero Corelli con testi in lingua inglese e italiana di Antonio Patuelli, Ernesto Giuseppe Alfieri, Riccardo Nencini, Vincenzo Patanè, Daniela Ferrari e Giulia Melandri. Il catalogo, realizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ed edito da Danilo Montanari Editore, è un viaggio nella doppia dimensione della parola e dell’immagine: affianca ai testi più celebri e emozionanti del poeta inglese le fotografie di Corelli, abbinando la forza dello scritto all’intensità dell’immagine, come solo Byron, straordinario precursore del linguaggio visivo dei giorni nostri, avrebbe saputo concepire.

"Le fondamenta del Museo dedicato a Byron ed al Risorgimento – hanno spiegato Antonio Patuelli, presidente del Gruppo la Cassa di Ravenna ed Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna - nascono dal luogo della memoria, un salvadanaio dello spirito dove incastonare la storia del poeta eretico che a Ravenna conobbe l’ispirazione e sposò la libertà poi sviluppata dai protagonisti dell’Italia nascente, Garibaldi tra tutti. Entrambi furono legati a doppio filo, nel medesimo fascio di luce, a questa terra forte di testa, di braccia e di cuore e Byron stabilì con Ravenna un legame speciale rafforzato dalla presenza Dantesca e della tomba del poeta ove si riecava spesso".

Riccardo Nencini, storico, scrittore e presidente del Gabinetto scientifico e letterario Vieusseux, racconta il Byron di Ravenna, del Museo e del catalogo: "Per il poeta l’avventura è energia vitale, azione creativa. L’Italia percorsa da fremiti rivoluzionari, immersa nel clima pre Risorgimentale, è il luogo eletto, fonte di ispirazione, stimolo a immaginare una comunità meno conservatrice della sua terra di origine, costruita su gerarchie sociali intoccabili". Ma chi sarebbe oggi Byron? Azzarda una risposta Vincenzo Patanè, giornalista, critico cinematografico e docente d’arte: "Sarebbe elegante, raffinato e vestito di tutto punto. E seguirebbe quanti più social possibile, più per farsi ammirare che per comunicare il proprio pensiero". E Daniela Ferrari curatrice di mostre e conservatrice, sintetizza così il catalogo: "per interpretare la figura di Lord Byron – ha spiegato - Giampiero Corelli si lascia guidare dalla luce. È naturale che sia così, essendo la fotografia letteralmente scrittura di luce, da photos (luce) e graphia (scrittura)". Per Gianpiero Corelli il tema di fondo quello della libertà: "se Byron fosse qui sarebbe ecologista nel senso della salvaguardia della bellezza che abbiamo, dalla pineta al mare". E dal libro – che sarà anticipato in città da una serie di affissioni – emerge pagina per pagina l’amore per Teresa Guiccioli, per la libertà, per la Romagna, per la natura e per la lingua italiana, elementi che lo legano indissolubilmente al Risorgimento, alla città di Ravenna e al suo più illustre abitante, Dante Alighieri.

Giorgio Costa