REDAZIONE RAVENNA

Bullismo: come parlarne al giorno d’oggi in modo nuovo?

Per i ragazzi il tema resta sempre d’attualità. Fondamentali le testimonianze. di chi ne è stato vittima.

Bullismo: come parlarne  al giorno d’oggi in modo nuovo?

Bullismo: come parlarne al giorno d’oggi in modo nuovo?

"Una ragazza del Texas di 18 anni si è suicidata sparandosi un colpo al petto davanti alla sua famiglia dopo essere stata vittima di bullismo per via della sua corporatura".

Molte persone avranno pensato che questa notizia sia banale e quasi noiosa perché sentita troppe volte. Bullismo, bullismo, bullismo… sembra di sentir parlare solo di questo argomento, per lo meno alla nostra età. Ormai tutti sappiamo che è un comportamento sbagliato, in cui il bullo cerca di nuocere alla psiche della vittima, ma spesso si manifestano anche episodi di maltrattamento fisico.

Abbiamo ormai capito che non esiste un solo tipo di bullismo bensì molti, per esempio un bullismo di sole parole che, anche se non ricorre alla violenza, è comunque grave e da eliminare. Poi c’è il cyberbullismo che consiste nell’offendere o perseguitare le altre persone in vari modi sui social.

Da quel che abbiamo imparato nella maggior parte dei casi il bullo pratica queste percosse perché frustrato, magari per qualcosa successo a casa o in famiglia, ma può anche capitare che lo faccia per puro divertimento; molto spesso accade anche che il bullo, avendo problemi di gestione della rabbia, sentimenti di gelosia e invidia, se la prenda con un’altra persona, fisicamente inferiore, semplicemente per scaricare su di lei tutta la sua rabbia.

Molte volte pensiamo di non assistere ad episodi del genere nella nostra vita di tutti i giorni, ma anche una piccola offesa non gradita e ripetuta troppe volte può ferire profondamente, e questo ci ricorda chiaramente il discorso che la nostra classe ha affrontato in occasione della Giornata della Memoria e ha riflettuto sulla vicenda letta nel libro “I Vicini Scomodi” di Roberto Matatia.

Anche se possono esserci delle eccezioni, il bullismo si manifesta principalmente nei preadolescenti e adolescenti e le scuole sono spesso luoghi in cui questi episodi possono accadere. Proprio per questo, anche se può capitarci di cominciare a considerarlo un tema ripetitivo e possiamo perdere l’interesse per l’argomento, è una cosa importantissima continuare a parlarne, e noi ragazzi ne abbiamo bisogno soprattutto in quest’età. Forse bisognerebbe trovare un metodo diverso per raccontare cos’è il bullismo, magari chiamando delle persone che l’hanno subito in prima persona e sono disposte a raccontare la propria testimonianza in modo tale da coinvolgere di più noi ragazzi.

Classe seconda

Scuola media ‘Sacro Cuore’

di Lugo

Prof. Lorenzo Monti