REDAZIONE RAVENNA

"Brisighella, strade tutte aperte Ma situazione ancora precaria"

Pederzoli: "Gli smottamenti potrebbero rimettersi in movimento". I tratti a rischio sorvegliati speciali tramite sensori che rilevano spostamenti.

"Brisighella, strade tutte aperte Ma situazione ancora precaria"

A quasi quattro mesi dal nubifragio che ha provocato un enorme numero di frane nella collina faentina, chi percorre la strada provinciale da Riolo Terme a Brisighella, nell’avvicinarsi ai ‘tre colli’ si trova a fare i conti con diversi tratti a traffico alternato, con o senza semaforo. Tratti sotto osservazione da parte dei tecnici della Provincia che, con estensimetri e sensori inerziali rilevano eventuali movimenti del piano stradale e delle scarpate. "Sono elementi di monitoraggio – spiegano dalla Provincia – volti a fornire informazioni utili a far scattare un allarme per cercare di ridurre per quanto possibile il rischio e gli effetti del possibile danno. Non eliminano il potenziale pericolo che potrà essere scongiurato solamente dalla realizzazione delle opere definitive di messa in sicurezza". Un problema che deve affrontare anche il sindaco di Brisighella, Massimiliano Pederzoli, riguardo ai circa 300 chilometri di strade comunali interessate da quasi 500 frane, sparse in un territorio di ben 194 chilometri quadrati. Un disastro che non ha avuto precedenti storici per impatto e proporzioni con l’interruzione dei collegamenti stradali, comunali, provinciali e ferroviari che hanno causato l’isolamento, nel versante faentino, di oltre quattromila persone per alcune settimane.

"Per ora – afferma il sindaco Pederzoli – grazie alle forze di soccorso, alle ditte private, all’impegno del Comune e alla collaborazione di diversi agricoltori, siamo riusciti ad aprire tutte le strade che portano a case abitate, a parte qualcuna che serve attività agricole. Ma la situazione è ancora precaria perché gli smottamenti sopra strada potrebbero rimettersi in movimento e i franamenti sotto strada, ora aggirati con traffico a senso alternato, presentano un rischio molto alto e richiedono interventi importanti". Quale programma d’interventi è stato previsto, in relazione anche alla disponibilità economica? "Ci sono già stati accreditati i fondi per gli interventi di massima urgenza con i quali liquideremo i contoterzisti e le spese comunali per liberare le strade. Il poco rimasto sarà impiegato per liberare le poche strade ancora interrotte che servono attività agricole, come nella zona di Valpiana. Appena saranno erogati i fondi per la ricostruzione provvederemo a consolidare o ricostruire tratti delle strade comunali, ripristinando la libera circolazione. Interventi per i quali, solo per lo stretto necessario, si prevede una spesa dai 90 ai 100 milioni di euro". Beppe Sangiorgi