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Ravenna, bracconieri beccati con 10 quintali di pesce nel Delta del Po

I tre sono stati scoperti in macchina in una zona protetta, durante un'operazione di antibracconaggio ittico nella pialassa di Baiona

Ravenna, 2 dicembre 2022 - Bracconieri sono stati beccati in macchina all'interno di un'area protetta del Parco Delta del Po. Si tratta di tre uomini, di nazionalità romena, inseguiti e in seguito multati, perché all'interno del baule nascondevano 10 quintali di pesce. Le guardie pinetali e i carabinieri forestali hanno proceduto con una multa di 1.500 euro ciascuno. Si conclude così un capitolo dell''operazione anti-bracconaggio ittico nella pialassa di Baiona condotta dai militari, i quali hanno dapprima liberato i pesci ancora vivi, per poi avviare ulteriori indagini necroscopiche atte a scoprire se i bracconieri hanno maltrattato e ucciso gli animali con degli elettrostorditori.

Ravenna, bracconieri fermati con 10 quintali di pesce nel Delta del Po: multati
Ravenna, bracconieri fermati con 10 quintali di pesce nel Delta del Po: multati

Il tutto è successo alle porte di Ravenna, in un'area umida del territorio, precisamente nella pineta di San Vitale. Nell'ambito di una operazione anti-bracconaggio ittico nella pialassa Baiona, i militari del nucleo carabinieri biodiversità di Casalborsetti, insieme alle guardie pinetali in servizio, hanno notato un'auto non autorizzata all'll'interno del parco, nei pressi del chiaro del Pontazzo, uno degli specchi d'acqua dolce della pialassa. Si tratta di un'area protetta all'interno del Parco del Delta del Po. Tre agenti hanno allora inseguito e bloccato il mezzo sospetto sul quale stavano viaggiando i tre uomini di nazionalità romena.

Una volta fermati, la polizia locale con i carabinieri forestali hanno perquisito i tre sospettati, poi risultati già noti alle forze dell'ordine, e l'automobile. Nel baule del veicolo hanno trovato 10 quintali di pesce appena pescato: circa un quintale di pesce ancora vivo, per lo più carpe e alcuni carassi, e 830 chili di pesce morto di recente di varie specie, quali carpe, carassi, pesci gatto, lucioperca e siluri.

I militari hanno così staccato tre sanzioni amministrative per un importo complessivo di 1.500 euro, mentre i pesci sono stati sequestrati per l'immediata liberazione laddove ancora vivi. Ad ogni modo, sul veicolo non sono state trovate reti da pesca; per questo motivo, sono state avviate delle verifiche necroscopiche per accertare eventuali violazioni penali legate al possibile maltrattamento e uccisione di animali con elettrostorditori.