REDAZIONE RAVENNA

Braccialetto elettronico con alluminio, evade con escamotage: ecco come

Arrestato il 44enne che si trovava ai domiciliari in una struttura terapeutica di Sant’Alberto: bloccato dalla polizia locale su via Alberoni, ha pure tentato di barricarsi in un bar

L’uomo è stato rintracciato dalla Polizia locale e bloccato dopo l’evasione

L’uomo è stato rintracciato dalla Polizia locale e bloccato dopo l’evasione

Ravenna, 11 gennaio 2025 – Aveva avvolto il braccialetto elettronico con una pellicola di allumino. E, forte di quel marchingegno casalingo, era riuscito a eludere la trasmissione del segnale e a evadere dalla struttura di Sant’Alberto nella quale si trovava ai domiciliari. Un escamotage che si è rivelato inutile per un 44enne di origine romana: l’uomo alla fine è stato arrestato dalla polizia locale dopo essere stato notato su via Alberoni e avere tentato pure di barricarsi dentro a un bar.

Nella tarda mattinata di ieri, dopo la convalida del suo arresto, per lui si sono di nuovo aperte le porte del carcere, come chiesto dal pm di turno Monica Gargiulo: esattamente dove si trovava prima che il 7 ottobre scorso il gip del tribunale di Roma sostituisse la misura del carcere con quella dei domiciliari con braccialetto in idonea struttura terapeutica.

L’allarme per la fuga è scattato nella tarda mattinata di giovedì scorso: la nota di ricerca in particolare riferiva di un uomo con cappellino verde fluo, maglia a righe e pantaloni neri. Ed è verso le 11.30 che gli agenti hanno notato un uomo corrispondente alla descrizione. Quando lo hanno bloccato, il diretto interessato ha declinato le proprie generalità: si trattava proprio del fuggiasco.

A quel punto il 44enne ha detto che era in cerca di una toilette: e così è entrato nel vicino bar per chiudersi dentro al bagno. Ma gli agenti sono riusciti a bloccarlo nuovamente e ad accompagnarlo al comando di piazza Mameli per tutti gli accertamenti di rito e per l’identificazione formale. E lì è emerso quale era stato il suo percorso cautelare dal carcere fino al braccialetto elettronico. Nella successiva perquisizione personale, gli agenti hanno trovati tre siringhe, un po’ di hashish e soprattutto la pellicola di alluminio che avvolgeva il dispositivo elettronico impedendone la geolocalizzazione.

È inoltre emerso che il 44enne - difeso dall’avvocato Giulio Calabrò del Foro di Roma - è gravato da diversi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio (anche all’interno di abitazioni). Un quadro che ha spinto verso l’arresto: tanto più che appena fuori dalla struttura, è riuscito a procurarsi materiale sanitario e sostanza stupefacente. Un comportamento, il suo, che nel complesso è stato ritenuto indice di personalità criminosa e di antisocialità.