Ravenna, 29 luglio 2024 – A dispetto della stagione e delle temperature roventi, si assiste a un proliferare di febbri alte, tosse, sindromi influenzali, anche Covid. Giulia Silvestrini, direttrice facente funzione dell’Igiene pubblica di Ravenna, fa il quadro della situazione.
Dottoressa Silvestrini, quali sono le patologie più diffuse in questo momento?
"La percezione che ci sia una notevole diffusione di sindromi influenzali è reale. Ma non si tratta solo di influenza, ci sono virosi generali e stiamo notando anche un certo aumento del Covid. Questo non è periodo di influenza, che tornerà in autunno come tutti gli anni".
Riguardo al Covid, qual è la situazione?
"Assistiamo a un leggero aumento dei positivi, ma bisogna tenere conto che non è più come prima, quando si facevano i tamponi a tutti. Oggi i tamponi li fa, e non sempre, chi presenta i sintomi, chi arriva in ospedale. Quindi è un dato parziale, in ogni caso non si registra un aumento dei ricoveri. Il Covid può essere un rischio per le persone fragili, per chi ha già malattie pregresse. Chi presenta sintomi generali farebbe meglio a verificare di cosa si tratta, se si scopre di essere positivi conviene stare tre giorni in isolamento, di sicuro lontano da persone anziane o con altre fragilità".
E invece qual è il motivo del diffondersi di tutte le altre forme influenzali?
"Ci sono in giro virosi che non sono Covid, né influenza. I motivi possono essere diversi, banalmente anche il fatto che, rispetto al passato, con le temperature alte facciamo molto più uso di aria condizionata, stiamo in luoghi chiusi e meno all’aperto. Ad esempio in questo momento ci sono diversi virus, come il parvovirus, che può essere pericoloso per le donne in gravidanza. C’è una recrudescenza del morbillo".
Il caldo eccessivo di queste settimane può essere tra le cause di questa situazione?
"No. Il caldo al limite può contribuire alla proliferazione dei vettori di alcune malattie. Per vettori intendo ad esempio le zanzare".
Il fatto di aver portato per tanto tempo le mascherine durante la pandemia, potrebbe averci indebolito?
"Le mascherine non ci hanno indebolito, ma ci hanno protetto e non solo dal Covid. Quindi abbiamo assistito alla diffusione di meno malattie. Siamo meno abituati, se si sta meno a contatto con i virus si perde l’abitudine e quando si incontrano nuovamente si mostrano i sintomi".
Tra quelli più esposti, almeno questa è l’impressione, ci sono gli adolescenti. Per quale motivo?
"Ci sono malattie che sono più caratteristiche dell’età adolescenziale, come il citomegalovirus, la mononucleosi. Virus che si incontrano una sola volta nella vita. Gli adolescenti si muovono, si incontrano, è abbastanza normale".
In generale definirebbe preoccupante questa situazione?
"Non c’è nessuna allerta, ci si muove molto e i virus circolano".
E nelle prossime settimane e mesi?
"Ci auguriamo che tutto rimanga sotto controllo, allo stesso tempo ricordiamo anche che in autunno partirà la campagna vaccinale contro il Covid e contro l’influenza ed è importante che la popolazione risponda adeguatamente".
a.cor.