REDAZIONE RAVENNA

Boom di americani, merito delle crociere

Si fermano in città una notte, prima di salpare. Calisesi (Federalberghi): "Dobbiamo promuovere il territorio per farli restare più a lungo"

Arrivano per le crociere, si fermano per una notte. Visitano i monumenti e vanno a cena tra le vie del centro, oppure fanno shopping in via Cavour. Quest’anno nella città d’arte sono arrivati i turisti americani: a giugno sono stati 1.428 secondo i dati della Regione, ovvero il 18% dei turisti stranieri totali e il 116% in più rispetto al 2019. Del resto gli stranieri a giugno 2021 sono cresciuti del 9,1% rispetto a giugno 2019. La città d’arte, insomma, si ritrova improvvisamente più ’internazionale’ rispetto al periodo pre-Covid, e non è un caso che questo succeda proprio nell’anno delle crociere. "Sì, è cambiato tutto per quanto riguarda gli stranieri – confermano dal b&b A casa di Paola –. Inglesi, australiani, spagnoli e molti americani: prima del Covid non si vedevano. Ma non è un turismo mirato alla città, bensì alle crociere. Si imbarcano la domenica mattina e pernottano qui la notte precedente, più per motivi ’tecnici’ che per altro. Arrivano il sabato nel tardo pomeriggio. Si lamentano dei trasporti carenti tra Ravenna e Porto Corsini, e spesso sono famiglie numerose che non riescono a viaggiare su un solo taxi con le valigie. Bisognerebbe riuscire a farli rimanere più a lungo, così non riescono a vedere i monumenti".

Tutti sono d’accordo, del resto, che dopo essere riusciti a portare i turisti stranieri in città ora occorre lavorare per farli rimanere. Raffaele Calisesi, gestore dell’hotel palazzo Galletti Abbiosi e presidente di Federalberghi Ravenna, dice che l’associazione di categoria farà presente ad Apt, l’Azienda di promozione turistica regionale, la necessità di promuovere la Romagna oltreoceano: "Il turismo russo è fermo, cerchiamo di incentivare quello americano e centro americano – dice –. I turisti statunitensi arrivano per le crociere, si fermano generalmente la notte prima. Tanti in realtà prima di imbarcarsi passano qualche giorno a Venezia. Ora noi speriamo di poter promuovere meglio Ravenna e il prossimo anno, con l’aeroporto di Forlì vicino, auspichiamo che possa esserci un maggiore afflusso. Nel mio hotel sono venuti anche dei cicloturisti australiani che hanno apprezzato molto il nostro territorio". Per il resto Calisesi lamenta un agosto sottotono: "Non abbiamo molte prenotazioni, a differenza di quanto succedeva gli altri anni. Al mare è diverso. Luglio era andato bene, ma ora vediamo molte prenotazioni last minute, e il caldo non aiuta".

Anche Maurizio Bucci, proprietario dell’hotel Mosaico e del residence con lo stesso nome, conferma che a fare la differenza sono le crociere: "Gli americani? Brillanti, alzano il livello di spesa medio del turismo ravennate. Ravenna sta crescendo nell’appeal, dopo il Covid c’è stato un grande ritorno alle città d’arte. Possiamo ambire a competere con realtà come Verona o Bologna, e alzare l’asticella per puntare su un turismo più ricco e culturalmente preparato. Per farlo però dobbiamo investire sulla qualità urbana, migliorando il centro, l’acessibilità e i trasporti, e creando un biglietto unico per l’offerta museale della città. Dobbiamo pensare a musei e negozi aperti anche la sera, e non solo di giorno. È il cambio di mentalità che serve per diventare una città turistica vera e propria".

Sara Servadei