ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Disastro a Boncellino, il fiume ostruito da una diga di alberi: si muove la Procura

Alluvione, sopralluogo del pm nella zona del ponte ferroviario sul Lamone. Legname frutto della pulizia eseguita dopo l’alluvione del 2023. Ora è stato rimosso. Ma i danni a Traversara sono enormi

Il ponte ferroviario a Boncellino come si presentava giovedì scorso e, nel riquadro, ieri mattina, liberato dai tronchi

Il ponte ferroviario a Boncellino come si presentava giovedì scorso e, nel riquadro, ieri mattina, liberato dai tronchi

Ravenna, 22 settembre 2024 – Il primo passo formale nell’ultima alluvione che ha flagellato il Ravennate, la procura lo ha compiuto ieri mattina nel fango di un paese che quasi non esiste più. Traversara, frazione del comune di Bagnacavallo con meno di 500 abitanti.

È lì che il fiume Lamone è letteralmente esploso inondando le strade di acqua e fango. Ed è lì che il pm di turno Francesco Coco si è recato accompagnato dal comandante della locale Compagnia dell’Arma, il capitano Cosimo Friolo.

Il ponte ferroviario a Boncellino come si presentava giovedì scorso e, nel riquadro, ieri mattina, liberato dai tronchi
Il ponte ferroviario a Boncellino come si presentava giovedì scorso e, nel riquadro, ieri mattina, liberato dai tronchi

Il primo sopralluogo insomma, con una valenza chiara: la procura ravennate è intenzionata ad aprire presto un fascicolo per quanto accaduto. Non a caso Traversara: il punto in assoluto più colpito dal disastro.

E se aveste potuto dare un’occhiata da queste parti giusto un paio di giorni fa, avreste visto auto trascinate dalla corrente, case allagate fino al secondo piano e persone sopra ai tetti braccia all’aria in attesa di essere salvate dagli elicotteri.

Ma da dove partire? Gli spunti non mancano di certo. Vedi la tenuta (o meno) delle opere realizzate dopo le ultime due alluvioni, quelle del maggio 2023 che avevano ancora una volta picchiato in modo particolare proprio su queste zone con otto vittime in totale. Quindi le opere rinviate ed eventualmente ritenute invece prioritarie.

Il sopralluogo del pm Francesco Coco
Il sopralluogo del pm Francesco Coco

E ancora gli accorgimenti adottati dopo le allerte meteo lanciate nei giorni scorsi. Ma c’è soprattutto un argomento che negli ultimi giorni ha sollevato tante polemiche a partire da uno scatto diventato ormai emblematico: la catasta di legna da disboscamento che si era accumulata da sponda a sponda nei pressi del ponte ferroviario di Boncellino, altra frazione di Bagnacavallo.

Un evidente intasamento insomma: il sospetto è che sia stato alimentato in buona parte dal legname accatastato dopo lo sfalcio eseguito lungo gli argini di fiumi dopo l’alluvione dello scorso anno.

Nel caso, quelle cataste non avrebbero dovuto essere rimosse dopo le prime allerte meteo? E in generale gli sfalci sono stati eseguiti a mestiere?

“Le foto sono vecchie, la situazione è già rientrata - dice la Regione - grazie al lavoro dei tecnici dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile che hanno operato fin da subito in somma urgenza per rimuovere detriti e legname”.

Ma le domande sulla gestione del territorio sono tante. Poche settimane fa il procuratore capo Daniele Barberini aveva incaricato tre esperti del politecnico di Milano - un meteorologo, un ingegnere idraulico e un geologo - per venire a capo della alluvione di fine maggio 2023, la più pesante di tutte.

Il collegio di esperti, nell’ambito di una fascicolo aperto contro ignoti per disastro colposo, dovrà dire se quell’alluvione fosse prevedibile. E, nel caso, se le conseguenze fossero prevenibili.

Chissà: visto che i tre si sono messi a lavoro da pochi giorni, forse sarà possibile estendere il quesito anche a questa nuova, ennesima, ravvicinata, disastrosa alluvione. Nell’attesa, registriamo la presenza del presidente della provincia e sindaco di Ravenna, nonché candidato del centrosinistra alla prossime Regionali Michele de Pascale, a Traversara negli stessi momenti del sopralluogo della procura.

“Ci siamo incrociati casualmente con il pm - ha sottolineato de Pascale -, gli ho augurato buon lavoro e basta”.

E sullo spinoso tema degli sfalci, de Pascale ha precisato che la competenza “è della Regione: in quest’anno ha fatto tanta pulizia negli alvei: sul Montone con ogni probabilità è stata utile”.

Su Marzeno e Lamone “erano in corso enormi cantieri di disboscamento: sono stati travolti anche quelli dalle acque”. Il che potrebbe spiegare tutta la legna accumulatasi a Boncellino.