Bivacco nell’ostello chiuso. Ora gli accessi saranno murati

Il blitz della polizia locale con gli operai della Provincia. All’interno trovati tre stranieri, denunciati

Bivacco nell’ostello chiuso. Ora gli accessi saranno murati

Bivacco nell’ostello chiuso. Ora gli accessi saranno murati

Non era certo il primo blitz, ma potrebbe essere l’ultimo. Ieri mattina all’alba una decina di agenti della polizia locale sono entrati nell’ex ostello Dante, in via Nicolodi, chiuso dal 2017. Ciclicamente, ogni sei mesi circa, da anni le operazioni si ripetono: all’interno si accampano spesso persone irregolari. Stavolta però con gli agenti c’erano anche gli operai della Provincia, che hanno avviato una serie di interventi per impedire accessi futuri. Del resto anche nel Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica è stata indicata come necessaria una stretta sul tema dell’occupazione abusiva degli immobili sfitti.

Il blitz, come in passato, è partito dalle segnalazioni circa il viavai di persone nell’edificio chiuso. "Avevamo praticamente la certezza del fatto che ci fossero delle persone all’interno – spiega il comandante della polizia locale Andrea Giacomini – perché, nonostante i nostri interventi, le chiusure non erano state fatte adeguatamente e le persone rientravano".

All’interno gli agenti hanno trovato disordine, degrado e segni inequivocabili dell’uso dell’edificio: resti di cibo consumato, evacuazioni corporali legate al mancato funzionamento dei servizi igienici e cattivo odore. All’interno inoltre sono rimasti materassi e coperte, lasciati lì prima della chiusura, sistemati per terra dagli inquilini abusivi per creare dei giacigli. All’interno dell’edificio, che si estende su ben quattro piani e numerose stanze, erano presenti tre stranieri tra i 25 e i 35 anni che stavano dormendo, accompagnati al comando di polizia locale per i controlli di rito e tutti denunciati per invasione di edifici o terreni pubblici. Uno di loro in particolare è risultato anche irregolare sul territorio italiano, ed è stato quindi denunciato ai sensi della normativa sull’immigrazione e affidato alla questura.

Ora sono in corso le operazioni per rendere inaccessibile l’edificio, smontando parte della scala antincendio che dall’esterno permette di arrivare ai piani superiori e chiudendo gli accessi al piano terra con lastre d’acciaio e murature in cemento armato. La polizia locale resterà in servizio per scortare la conclusione dei lavori.

L’ostello di via Nicolodi si trova in una situazione di stallo da molti anni. È stato chiuso nel 2017, quando l’associazione italiana alberghi per la gioventù Aig, che detiene il 20% delle quote societarie, è fallita ed è entrata in concordato in continuità presso il tribunale di Roma. Il restante 80% della proprietà è suddivisa equamente tra Comune e Provincia. Finché la questione per quel 20% non sarà risolta, l’ostello dovrà attendere.

Sara Servadei