Un divano sporco lasciato di traverso, con lo schienale rivolto verso la porta, così da garantire più privacy a chi lo utilizza. Due forchette, sacchetti di carta beige che contenevano presumibilmente cibo lasciati qua e là. Un mobiletto, tre basi per letti singoli con le doghe, una stufetta elettrica. "Si erano allacciati abusivamente. Allora un giorno ho chiamato un elettricista e l’ho pagato io per fargli rimuovere quello che avevano fatto a spese di tutti i condomini".
Gli inquilini del palazzo Acer al civico 5 di via Bindo Giacomo Caletti sono esasperati. Ciò che chiedono è un po’ di pace dal viavai che, raccontano, va avanti da anni: persone che stazionano nell’ingresso, che bevono e consumano droghe, spacciano e si accampano nelle loro cantine. Ora è giorno, tarda mattinata: è tutto tranquillo, ma i segni di quello che succede di notte si vedono. "Abbiamo paura – racconta un’inquilina –. Non si può vivere così. Non chiedo certo pietre preziose, solo un posto in cui vivere tranquillamente. La sera cerchiamo di farci compagnia nell’entrare nel palazzo, abbiamo paura".
Sotto al porticato dell’ingresso, a destra, si aprono le cantine, che poi sono spazi al piano terra. Entrando nel corridoietto c’è una stanza aperta. "È la cantina di un appartamento dove viveva un anziano che è morto" raccontano i condomini. Dentro ci sono segni evidenti di occupazione abusiva: un divano, una stufa, forchette. C’è chi ha chiuso la propria cantina con più lucchetti e sbarre di metallo. E in un’altra zona delle cantine si sentono dei rumori dietro a una porta chiusa. La persona che ci ha portato qui parla sottovoce: "Ieri sera li ho visti, evidentemente sono ancora dentro". I cassonetti nell’ingresso del palazzo sono pieni di bottiglie di birra: "Ma attenta, io qui non tocco nulla perché temo che ci siano delle siringhe. Lo vedo che spacciano...". Dietro al giardino c’è un’area con sedie e divanetti alla rinfusa: "D’estate si mettono qui a fare le loro cose, spaccio e quant’altro. Abbiamo segnalato ad Acer più volte la situazione. Probabilmente basterebbe chiudere tutto per bene per risolvere buona parte del problema".
La questione non è limitata alle cantine. Anche la porta d’ingresso degli appartamenti è aperta: "L’hanno forzata a calci, non si chiude più. Entrano anche qui".
Nell’ascensore c’è un forte odore di urina. "Paghiamo tra i 130 e i 140 euro al mese di spese condominiali, ma la pulizia è assente. All’ultimo piano ci sono pesanti infiltrazioni da una botola sul pianerottolo. E fuori ci sono i topi. Pure il sistema antincendio è fuori uso: i vigili del fuoco sono venuti per un controllo e lo hanno detto anche loro. Se qui succede qualcosa..."
Acer spiega che interverrà per fermare i bivacchi nelle cantine: "Scopriamo ora di questo problema, nei prossimi giorni verrà fatto un controllo per capire cosa fare e in quali tempi". L’azienda spiega di essere invece intervenuta più volte per la porta d’ingresso del condominio: "Ci risulta una segnalazione nel 2022, ma quando i tecnici sono andati a ripararla hanno riportato che si trattava dell’ennesimo intervento e che più volte era stata buttata giù da qualcuno. L’ascensore è un altro tema che emerge spesso, l’ultima volta è stato trovato un carrello della spesa che bloccava la porta impedendone la chiusura. Sono tutti interventi dovuti al vandalismo: ogni volta che un tecnico si muove per un problema di questo tipo sono ore, energie e risorse che potrebbero essere spesi per cose più importanti". In generale Acer riferisce che il problema di fondo è legato alla mancanza di un referente nel palazzo: "In tutti i nostri condomini viene fatto un lavoro di mediazione culturale con uno o più operatori che dialogano con i residenti. Lì, nonostante tutti i tentativi, non si è mai riusciti a trovare un caposcala o un referente. Questo non aiuta".
Sara Servadei