REDAZIONE RAVENNA

Benzinaio evade l'Iva per oltre 500mila euro, nei guai gestore di distributore di carburante di Ravenna

L'uomo, finito sotto la lente della Guardia di Finanza, non aveva presentato le dichiarazioni fiscali per il 2017 e il 2018

Benzinaio evade l'Iva (immagine generica)

Ravenna, 20 marzo 2023 - Non aveva esposto al pubblico i prezzi dei carburanti e per questo aveva attirato l'attenzione della Guardia di Finanza che ha provveduto a un controllo, scoprendo altre irregolarità tra cui l'evasione totale delle imposte dirette e dell'iva.

È quanto accaduto nelle prime settimane di gennaio, durante l’intensificazione disposta a livello nazionale dei controlli agli impianti stradali di carburante, sia in relazione a possibili speculazioni sui prezzi sia per quanto riguarda il rispetto delle disposizioni sulla corretta indicazione al pubblico dei prezzi praticati. In un'occasione i finanzieri hanno ispezionato un distributore di una rete commerciale di una primaria compagnia petrolifera con punto vendita nell’area litoranea ravennate che, all’esito degli approfondimenti svolti, è risultato, tra le altre cose, evasore totale, non avendo provveduto a depositare le dichiarazioni fiscali annuali, evadendo così sia le imposte dirette che l’Iva.

Il controllo era nato dal fatto che il gestore dell'impianto non aveva esposto correttamente i prezzi praticati. Da qui i finanzieri hanno scoperto anche che lo stesso non si era neanche mai registrato sul portale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove bisogna comunicare i prezzi applicati per le varie tipologie di carburante e le diverse modalità di erogazione. Da qui la decisione di estendere il controllo anche ad altri aspetti gestionali, tra cui la corrispondenza contabile e fisica del prodotto giacente e la qualità dello stesso, attraverso un apposito campionamento. Anche queste verifiche hanno portato alla scoperta di alcune irregolarità, in quanto risultava una mancanza di gasolio di 40 litri oltre il consentito, violazione che prevede una sanzione da 500 a tremila euro. 

Alla luce delle diverse irregolarità riscontrate, i militari hanno verificato la correttezza della posizione fiscale dell’impresa e anche da questo punto di vista la società non risultava aver presentato le dichiarazioni fiscali relative agli anni d’imposta 2017 e 2018. Sono stati dunque acquisiti i tabulati analitici degli acquisiti effettuati dal gestore dell’impianto al deposito della compagnia petrolifera di riferimento, riuscendo così a ricostruire l’intero volume d’affari, risultato superiore al milione di euro per entrambe le annualità sotto indagine. Al termine delle operazioni è stata dunque recuperata a tassazione per le imposte dirette una base imponibile per circa 300mila euro e accertata un'evasione dell'Iva per oltre 500mila euro.