Avrebbero dovuto prendere il bus sostitutivo per andare da Brisighella a Faenza, attivo ieri come spesso accade nei giorni di maltempo o di allerta meteo dopo i problemi che la linea Faentina ha avuto in seguito alle frane in collina. E invece i 13 bambini del cre estivo Ecocamp di Brisighella, di cui tre disabili certificati, sul bus non sono saliti: non c’era posto, nonostante avessero pagato il biglietto e fatto il check-in. E, dopo un’ora di attesa, alla fine sono arrivati a Faenza, dove li aspettava una visita guidata al museo casa Bendandi, grazie a un trasporto messo in piedi dal Comune di Brisighella.
"Il bus sostitutivo del treno era previsto alle 9.47 davanti alla stazione di Brisighella – racconta Emanuela Vareschi, coordinatrice del cre che è organizzato dall’associazione ’PiGreco - Semi di intercultura’ – e noi siamo arrivati lì alle 9.40. C’erano 13 bambini, di cui 3 disabili certificati, oltre a tre accompagnatori. Il bus, uno di quelli del tipo ’Gran Turismo’, è arrivato puntuale, così noi abbiamo raccolto il nostro gruppetto. Di solito i passeggeri ci danno la precedenza nel salire, visto che è evidente che si tratti di bambini: l’età varia dalla terza elementare alla prima media. L’autista, una donna, ci ha chiesto quanti fossimo e ci ha detto di essere già al completo. In realtà c’era mezzo pullman vuoto, ma la domanda mi ha colta un po’ alla sprovvista, così ci siamo messi a contare. E quando abbiamo finito lei aveva già fatto salire gli altri passeggeri, parliamo di 12/13 persone".
E così sul bus non c’era più posto per i bambini: "Ci ha detto di avere 6 posti e io le ho fatto notare che non potevamo separarci – prosegue Vareschi –. Lei allora ha detto che avrebbe chiamato un pullman da Faenza per venirci a prendere. Dopo un’ora in cui non si è visto nessuno e in cui al call center di Trenitalia e ai numeri trovati online nessuno rispondevano, è arrivato un pulmino mandato dal Comune, dopo che abbiamo avvisato un assessore di Brisighella. Siamo arrivati alla visita guidata a Faenza con 25 minuti di ritardo, ma sono stati comprensivi".
Trenitalia si scusa con i bambini e gli accompagnatori per l’accaduto: "Stiamo cercando di capire come mai da parte dell’autista sia stata data una garanzia di un ulteriore mezzo quando le nostre sale operative non sono state allertate della situazione. La comunicazione era necessaria, vista anche la tipologia di passeggeri, e avremmo mandato un altro mezzo per garantire l’arrivo dei ragazzi a Faenza – spiegano dall’azienda –. Purtroppo siamo venuti a conoscenza del problema tramite le istituzioni quando era tardi ed era già intervenuto il Comune. È mancata una comunicazione tempestiva del problema e cercheremo di capire come mai sia venuto meno questo passaggio. Rimborseremo i soldi dei biglietti, anche se questo non annulla il disagio patito".
Sara Servadei